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Carnevale in 5 viaggi

21.02.2017
Indice

Semel in anno licet insanire, ovvero una volta all’anno è consentito impazzire, dicevano i Latini. Ed è questo il senso stesso delle feste di Carnevale: uscire dalla propria routine e lasciarsi andare per scoprirsi diversi. Meglio ancora se lo si fa viaggiando. Viareggio o Venezia, Rio o le Canarie, New Orleans o l’India: destinazioni affascinanti e diversissime che hanno in comune i più bei festeggiamenti di carnevale del mondo.

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Viareggio

Il carnevale di Viareggio ha origini ben più recenti rispetto a quello veneziano. Il suo stile, improntato alla satira politica e sociale, lo rende un eccellente biglietto da visita del carattere dissacrante dei toscani. Burlamacco – personaggio di invenzione novecentesca – è la maschera ufficiale del carnevale viareggino, con il suo costume bianco e rosso. Nato alla fine dell’Ottocento, questo carnevale ebbe il suo successo nel secolo seguente, con un incremento costante nel Dopoguerra quando la sfilata sul lungomare iniziò a presentare carri sempre più grandi e complessi, incentrati essenzialmente sulla satira politica. Tutto viene realizzato in cartapesta da abilissimi artigiani che lavorano attorno ai carri per moltissimi mesi nella cittadina del Carnevale: un complesso edilizio di grandi dimensioni, con veri e propri hangar per mettere a punto i carri che sono coperti da totale segretezza fino alla prima sfilata ufficiale.

L’anonimato è punto di forza delle celebrazioni veneziane e di tutti gli eventi connessi: dalle sfilate in piazza S. Marco, lungo la Riva degli Schiavoni, alle tantissime feste private. In realtà il carnevale veneziano ha origini ancora più antiche ed è connesso alle celebrazioni dionisiache greche e ai saturnalia romani. Attorno al 1500 d.C. la sua celebrità raggiunse l’apice in ogni angolo dell’Europa ed iniziò ad essere collegato alla Commedia dell’Arte che veniva rappresentata durante il periodo del Carnevale. Questo decretò il successo anche delle singole maschere del teatro veneziano: Arlecchino e in generale gli Zanni (come il celebre Frittellino), Capitan Spaventa e Capitan Matamoros, Balanzone, Colombina e Pantalone. Oggi il Carnevale di Venezia è un momento magico durante il quale l’intera città partecipa ad un rito collettivo in cui il divertimento e la raffinatezza non hanno rivali.

Venezia

Buongiorno Siora Maschera! – così si salutavano i Veneziani durante il Carnevale e così, ancora oggi, fra calli e campielli capita di sentirsi salutare, una volta indossata una maschera. Niente nomi, cognomi o titoli, ma il completo anonimato. Questo è il segreto del carnevale lagunare. Indossati larva (la tradizionale maschera di cartapesta bianca), tricorno (il cappello nero a tre punte) e tabarro (il lungo mantello nero), chiunque può rivestire i panni della baùta: la tradizionale, inquietante e misteriosa maschera veneziana, protagonista del carnevale locale (dal 1200 d.C. ad oggi).