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A Zanzibar al ritmo di tarabaa
Musica, cultura, tradizioni e tante spezie: non è difficile, durante un viaggio a Zanzibar, assistere a interessanti manifestazioni culturali. Ecco un carosello di esperienze diverse per assaporare il gusto autentico dell’isola!
Tradizioni
Prima di partire per un viaggio nella cultura e nelle tradizioni di Zanzibar è necessaria una premessa storica su questo leggendario arcipelago. Un viaggio a Zanzibar infatti ci porta inevitabilmente in un groviglio di culture che possono essere facilmente riassunte dai variopinti kanga indossati dalle sue bellissime donne. Colorati come i tradizionali sari indiani, arrivati qui in gran numero durante il protettorato britannico, misteriosi come i tradizionali abiti delle donne musulmane e decorati con trame tipicamente africane.
Su questi abiti tradizionali le donne stampano infatti frasi e messaggi in lingua swahili, la stessa parlata oggi da circa 50 milioni di africani e nata proprio su quest'isola. La sovrapposizione di culture è rintracciabile in tutte le manifestazioni popolari e nelle più celebri feste che animano l'arcipelago.
Festival del Dhow
Nessuno forse crederebbe che a queste latitudini e soprattutto in queste terre dove a volte manca l'indispensabile, si svolga a giugno di ogni anno un festival che per dieci giorni anima con musica, film, spettacoli teatrali e molto altro, tutto l'arcipelago di Zanzibar. Si chiama Festival of the Dhow Countries ed è indubbiamente il più importante evento culturale dell'Africa Orientale. Istituito nel 1997, il Festival raccoglie sul lungomare di Zanzibar Town i migliori artisti provenienti da tutta l'Africa, l'Asia e dalla Penisola araba. Un Festival multietnico in quest'isola che, vale la pena ricordarlo, è stato uno dei più floridi punti d'incontro fra le culture di tutto il mondo. In quei giorni è possibile assistere a concerti di disco music, di rap, di reggae ma soprattutto di musica tradizionale, fra tutte il taarab. In arabo la parola significa 'gioia' e meglio di ogni altra forma espressiva, racconta il mix di culture che vivono sull'isola. Numerosi gli strumenti coinvolti, molti dei quali decisamente sconosciuti in Occidente, e una sola voce che li raccoglie. Chi non dovesse capitare da queste parti durante il Festival, non potrà dunque perdersi almeno un concerto di taarab a Stone Town durante il proprio soggiorno. Il Festival si svolge vicinissimo al mare e, come dice il suo stesso titolo, tutti i popoli che vi partecipano sono legati dai secoli dal Dhow. Per chi ancora si chiedesse cosa significa Dohw, la risposta è presto fornita. Sdraiatevi su di una qualsiasi spiaggia, rilassatevi e vedrete che ben presto una strana imbarcazione in legno con una o più vele triangolari attraverserà il vostro orizzonte in silenzio, quasi volando sulle acque cristalline dell'Oceano Indiano. Si tratterà allora di un Dhow, la tradizionale barca a vela che dalle coste della penisola araba ha veleggiato fino all'Africa orientale, unendo ancora più saldamente questi due angoli di mondo. È infatti attraverso questa imbarcazione che Zanzibar divenne un nodo cruciale nei commerci fra Africa e Oriente: le merci passavano di qui e da qui, attraverso queste semplici imbarcazioni, approdavano sull'altra sponda dell'Oceano.