La Sardegna è un’altra cosa
“La Sardegna è un’altra cosa” scrisse D. H. Lawrence. Non esiste sintesi più puntuale per descrivere l’isola. La Sardegna è un mondo a sé stante. Più di un centinaio di chilometri la separano dalla Penisola, e ogni chilometro è un pezzetto di storia, di cultura e di tradizioni che la regione è riuscita a preservare nel tempo proprio grazie alla sua lontananza.
Ma nonostante questo, la Sardegna nel tempo fu terra di approdo di popoli provenienti da ogni parte del mondo: Fenici, Cartaginesi, Romani e Spagnoli, ognuno lasciò traccia del suo passaggio. Arte e architettura sono le parole con cui la Sardegna racconta questa storia millenaria.
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Partiamo dalla copertina, ben 1.849 chilometri di costa. Il litorale della Sardegna è interrotto da una quantità sterminata di scogliere, cale, grotte, spiagge e isolette, bagnate da un mare smeraldino che custodisce meravigliosi fondali. La mondanissima Costa Smeralda, le insenature del Golfo di Orosei, l’isola di Tavolara, quelle di granito dell’Arcipelago della Maddalena e le dune della Costa Verde sono solo alcune delle zone più sensazionali. Il mare è senza dubbio il bene più prezioso dell’isola, quello che l’ha resa celebre in tutto il mondo. Ma non è di certo l’unico. Basta spostarsi nell’entroterra per scoprire una natura selvaggia e variegata. Qui si incontrano parchi e riserve naturali, come il Gennargentu e il Parco Nazionale dell’Asinara, foreste e altipiani come la spettacolare Giara di Gesturi, colline ricoperte da vigneti e piccoli paesi fermi nel tempo. Man mano che ci si avventura all’interno dell’isola, ci si addentra nella sua storia. Una storia che comincia nell’Età del Bronzo, con Ia civiltà nuragica. A raccontare questo capitolo sono i 7.000 nuraghi sparsi su tutto il territorio, le imponenti tombe dei giganti, e i menhir, i totem preistorici.
E poi ci sono le tradizioni locali, i riti e la religione. Quella della Sardegna è una storia fatta di antiche feste e celebrazioni patronali che ancora oggi scandiscono la vita degli abitanti, come la Sartiglia a Oristano, la festa di Sant'Efisio a Cagliari, quella del Lunedì Santo a Castelsardo, del Venerdì Santo ad Alghero e i Candelieri a Sassari. Il popolo sardo ha gelosamente custodito tutto questo patrimonio. Ma nella storia della Sardegna si deve includere anche un capitolo più frivolo perché zone come la Costa Smeralda e San Teodoro offrono, con i loro mondanissimi locali, serate magiche e divertenti.
Torniamo alla copertina. Stintino, l’isola dell’Asinara, l’arcipelago della Maddalena, l’isola di Tavolara, La Cinta di San Teodoro, le meravigliose falesie del Golfo degli Orosei, Cala Mariolu e Cala Goloritzé nella zona di Baunei, sono le aree marine più celebri dell’isola, tutte situate nella costa settentrionale e orientale. Ma anche la costa occidentale e meridionale riserva sorprese. A occidente, le spiagge Is Arutas, Is Arenas e Bosa Marina non hanno nulla da invidiare ai mari tropicali. Mentre il sud, aspro e selvaggio, ospita ampie spiagge incontaminate prevalentemente sabbiose. Tra le più belle quelle di Costa Rei e di Villasimius.