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Costa Est. Il mix perfetto di mare e monti
La costa orientale della Sardegna custodisce alcuni dei litorali più incredibili di tutta l’isola. Il Golfo di Orosei, per esempio, ospita alcune suggestive e appartate calette (tra cui Cala Sisine, Cala Luna e Cala Goloriztè) da scoprire via mare o via terra, con un buon paio di scarpe da trekking al seguito. Di turchese in questi luoghi si fa davvero il pieno: il mare è una distesa di acqua che accarezza lo sguardo con sfumature incredibili e rappresenta la perfetta scenografia per una vacanza da sogno. Tra gli altri colori che caratterizzano la palette cromatica di questa zona c’è sicuramente anche il verde. Il verde dei monti del Gennargentu, il verde della Valle del Fiumineddu, il verde dei vigneti di Cannonau di Jerzu o, ancora, quello che circonda il Nuraghe Solluli. Colori, profumi, sapori: la costa orientale della Sardegna aspetta solo di essere scoperta, caletta dopo caletta, nuraghe dopo nuraghe, vetta dopo vetta.
Una volta il cantautore italiano Fabrizio De André disse: “La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso”.
In questa frase, in effetti, è racchiuso molto della magnifica isola che è la Sardegna. Mare caraibico (pur restando in Italia!), spiagge selvagge tra le più belle al mondo, natura incontaminata e ottima cucina. Se questo non è un paradiso in terra, cos’altro può esserlo?
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Anche se ogni angolo della costa orientale sarda merita di essere visitato, dovendo far ricadere la scelta solo su alcuni luoghi, quelli che vanno assolutamente visti sono Posada, Arbatax, Capo Coda Cavallo, Bari Sardo, Orosei e Marina di Orosei, San Teodoro, Porto Ottiolu, Budoni, Cala Ginepro, Agrustus, Villasimius e Cala Gonone. Queste, come anticipato, sono solo alcune delle perle di questa zona dell’isola.
Iniziamo subito a scoprirne qualcuna, in veloce rassegna, partendo da Posada. Posada si trova in provincia di Nuoro, ed è nota soprattutto per essere una tra le cittadine sarde più longeve. La sua storia, non a caso, ha inizio con gli antichi Romani; la sua posizione geografica, infatti, l’ha resa da subito un importante centro nevralgico per il commercio navale. Arroccata su una rupe calcarea ricoperta di euforbie e lentisco, Posada conserva ancora oggi il fascino del passato. Da un lato accoglie il viaggiatore con un centro storico ricco di viuzze, piazzette e case in pietra; dall’altro fa spazio alla natura con il lago di Posada circondato da verdi pinete, la pianura puntellata di agrumeti e, ovviamente, il mare. Un altro paese che mostra con orgoglio la sua antica storia è Bari Sardo, centro balneare che si è costituito attorno alla sua secentesca torre spagnola. Bari Sardo è rinomato anche per il suo artigianato locale, basato per lo più sulla produzione di tappeti, coperte e arazzi in lino: souvenir belli e utili che il viaggiatore potrà portare a casa come ricordo.
Capo Coda Cavallo è una vera e propria oasi di tranquillità: chi giunge qui lo fa per allontanarsi dai luoghi più turistici dell’isola e per godere di spiagge bianchissime, acqua trasparente e pace.
Pace, sì, ma anche e soprattutto divertimento, si trovano a San Teodoro e Villasimius. Oltre alle immancabili spiagge (a Villasimius ce ne sono anche in quarzo!), ampie e ben attrezzate, qui in particolar modo i più giovani troveranno un vero e proprio condensato di movida: locali notturni, discoteche e club all’aperto animano le serate estive con musica, spettacoli e cocktail. Da non perdere, poi, la bella Arbatax, centro turistico in provincia di Nuoro celebre per le sue Rocce Rosse, grandi filoni di porfido che si allungano fino al mare dando vita a scenari unici nel loro genere.
Uno dei luoghi più incredibili, meravigliosi, selvaggi d’Italia: è il Golfo di Orosei, vero tesoro naturalistico. Chi l’ha visitato racconta di spiagge bianchissime, acque di un intenso turchese, scogliere calcaree e pace. E ne parla come di un piccolo paradiso. È tutto vero ed è tutto da vivere, sia in acqua sia in terra. Questa lingua di terra che dà sul mare, infatti, è anche circondata dalle montagne del Gennargentu, i cui sentieri sono da esplorare con comode scarpe da trekking.
Ma torniamo alle spiagge o, meglio, alle cale racchiuse in questo incredibile golfo.
Cala Luna, nel comune di Dorgali e Baunei, è accessibile via mare, partendo dal porto di Cala Gonone e di Santa Maria Navarrese, o via terra, percorrendo un sentiero molto lungo e impegnativo (il tratto dura circa 3 ore) che ha inizio da Cala Fuili o un altro, ancor più duro, da Codula di Luna. Una volta giunti a Cala Luna si viene travolti dalla sua bellezza: non è un caso, infatti, se questa viene considerata una delle spiagge più belle di tutta la Sardegna. Sei grotte si aprono sulla spiaggia, cui fanno da sfondo rigogliosi oleandri, e tutto intorno regna il silenzio: pura magia.
Molto bella anche Cala Sisine, anch’essa raggiungibile via mare, dai porti di Cala Gonone e Santa Maria Navarrese, o a piedi seguendo lo sterrato che parte dalla chiesa di San Pietro a Baunei. Anche in questo caso il percorso a piedi è davvero molto impegnativo e si consiglia di farlo solo se preparati a livello fisico. Cala Sisine è caratterizzata da un insolito aspetto montano. I costoni rocciosi che fiancheggiano l’arenile, le rocce calcaree e la foresta circostante rendono lo scenario davvero unico. E che dire poi delle acque? Anche qui, un po’ come in tutte le cale del Golfo di Orosei, sono così trasparenti da ricordare quelle di una piscina, così turchesi da far pensare a un bel dipinto.
Più facile da raggiungere via terra è Cala Goloriztè. Si può arrivare qui anche con bambini, non troppo piccoli, al seguito: basta fare un’oretta di passeggiata partendo dall’Altopiano del Golgo. Gli elementi più caratteristici di Cala Goloriztè sono senza dubbio la sua “aguglia a tramontana”, ossia una grande guglia a forma di piramide che ricorda in tutto e per tutto un monumento naturale, e l’arco calcareo presente su un’estremità della costa. Anche qui il turchese delle acque si va a fondere con l’azzurro intenso del cielo, per un paesaggio pittoresco. Gli appassionati di sport e avventura potranno visitare il Golfo di Orosei con un lungo e avvincente (e anche un po’ faticoso) tour in kayak. Ne varrà decisamente la pena: il paesaggio che si scorge via mare ripagherà ogni sforzo.
Nell’entroterra della costa orientale della Sardegna si annidano, per così dire, lunghe e tortuose stradine che danno sugli aspri paesaggi della Barbagia. Per gli sportivi e gli amanti della natura programmare tour, escursioni e arrampicate qui è un must. Tra i siti che attirano ogni anno gli appassionati di trekking è impossibile non citare Gola Su Gorruppu e Monte Tiscali.
Gola Su Gorruppu è così grande e imponente che, con le sue pareti che raggiungono i 400 metri, è stata ribattezzata il Gran Canyon d’Europa. Qui si possono seguire due diversi sentieri: il primo, non troppo impegnativo, prevede una bella passeggiata di un’ora e mezza e parte nelle vicinanze del Passo di Genna Silana; il secondo, ancora più semplice anche se più lungo, prevede il passaggio per Ponte Sa Barva e un’escursione lungo il Rio Fiumineddu. Il paesaggio che è possibile ammirare qui è da togliere il respiro e, i più fortunati, avranno anche modo di scorgere la maestosa aquila reale.
E veniamo al Monte Tiscali, da cui prende il nome il villaggio nuragico che è possibile visitare. Scoperto solo sul volgere del XIX secolo, questo sito in realtà risale al VI secolo a.C. e oggi, per colpa dei “tombaroli”, è possibile vedere solo quello che resta del suo splendore originale: rovine sparse qua e là in mezzo ai lecci e ai terebinti. Il punto di partenza per arrivare fin sulla cima del Monte Tiscali è il Ponte Sa Barva. Per lunghi tratti il percorso è sterrato e piuttosto semplice da attraversare ma, non di rado, si cammina su delle rocce, motivo per cui avere delle ottime scarpe non è solo consigliato ma obbligatorio. In tutto, tra andata e ritorno, questo percorso richiede circa 5 ore.
La cucina sarda è semplice e fatta con ingredienti freschi. Uno dei prodotti più famosi è il pane: le panetterie spuntano qua e là in tutto il territorio e acquistare ottimi filoncini è tutt’altro che difficile. Celebre il pane carasau, sottile e friabile: sembra un cracker e viene servito soprattutto bagnato per preparare involtini o addirittura lasagnette; cosparso di olio, sale, pomodoro, formaggio e uova, è noto col nome di pane frattau. Altro prodotto cui non si può fare a meno di pensare quando si parla di cucina sarda è il formaggio: è una vera e propria tradizione che viene portata avanti, con orgoglio, ormai da secoli. Il pecorino, qui, è davvero un culto e lo si trova fresco, stagionato, affumicato e piccante; immancabili, poi, anche i formaggi caprini e la ricotta. Anche la carne è protagonista della tavola: maialino da latte e agnello (di cui si mangia praticamente tutto) vengono preparati soprattutto arrosto e insaporiti con erbe aromatiche tipiche del Mediterraneo. Essendo poi un’isola, la Sardegna è ricca anche di pesce. Tonno, cefalo, aragosta e ancora molluschi, bottarga e ricci di mare non mancano mai. E per finire, i dolci. Il carrello di dessert è abbondante e ricco di sapori diversi. La maggior parte dei dolci è preparata con ricotta, pecorino, mandorle e miele, come per esempio le seadas. Si tratta di ravioli di pasta fritta con ricotta o formaggio, aromatizzati all’arancia e cosparsi di miele: pura estasi!
E per accompagnare il tutto, non c’è nulla di meglio di un buon bicchiere di vino. Tra i rossi più celebri della Sardegna c’è il Cannonau, perfetto in abbinamento alla carne arrosto.
E, per finire, i liquori: mirto e il filu ‘e ferru, un acquavite il cui nome ricorda la tecnica con cui veniva nascosta sotto terra ai tempi in cui la produzione avveniva clandestinamente ed era quindi necessario legare un filo di ferro al capo della bottiglia per poterla ritrovare nei campi.
La costa orientale della Sardegna è pronta a regalare un’esperienza di viaggio che unisce mare e monti in un mix difficile da trovare altrove.