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Facciamo un gioco. Se vi diciamo Serengeti, Lago Vittoria, Zanzibar e Kilimanjaro, che cosa vi viene in mente? Di certo l’Africa, ovviamente. Be’, sapete una cosa? Si trovano tutti in un unico Paese: ecco perché il vostro prossimo viaggio dovrebbe essere una vacanza in Tanzania. È un vero “giardino dell’Eden”, forse perché secondo molte ricerche proprio queste regioni sono state la culla dell’umanità. O forse perché l’abbondanza di animali, vegetazione e paesaggi che abbiamo visto qui non ce la ricordiamo da nessun’altra parte.
E non fate l’errore di cercare “attrazioni” meno conosciute o percorsi insoliti: no, qui dovete proprio andare a vedere, toccare e sentire la forza che sprigiona il Monte Kilimanjaro, se non scalandolo almeno sedendovi ad ammirarlo. E poi il Parco nazionale del Serengeti, uno dei più belli al mondo, e l’immenso Lago Vittoria, il più grande del continente. Per il relax... ok, vi lasciamo scegliere, a Zanzibar non si riescono neanche a contare le spiagge che meritano (ma anche lungo la costa, lungo 800 chilometri di litorale!). E ci fermiamo qui, perché ci sta venendo voglia di partire con voi per una (nuova) vacanza in Tanzania.
Il motivo per cui la Tanzania è chiamata “giardino dell’Eden” si fa cristallino appena i viaggiatori mettono piede nei suoi parchi nazionali e nelle sue riserve naturali.
Nel famigerato Circuito del Nord si trovano il Lake Manyara National Park, con i suoi cinque differenti ecosistemi, la foresta equatoriale, la foresta xerofila, l’ambiente lacustre, la savana e i siti vulcanici, il Tarangire e i suoi baobab, l’Arusha, paradiso dei fenicotteri e delle giraffe, il Serengeti e le sue immense mandrie di gnu, zebre e gazzelle, che si muovono osservate dai grandi predatori e la Ngorongoro Conservation Area, dove, scendendo lungo le pareti del Cratere Ngorongoro, si ha l’impressione di raggiungere il cuore dell’Africa, un cuore che pullula di vita animale. Qui si incontrano leoni, leopardi, iene, scimmie, gnu, zebre, gazzelle, rinoceronti, elefanti e ippopotami.
Tra la Tanzania continentale e l’isola di Zanzibar (Unguja, in lingua swahili) c’è l’oceano nel mezzo. Paesaggi e atmosfere, infatti, cambiano radicalmente, ma non sono certo meno affascinanti. Se la Tanzania continentale è il “giardino dell’Eden”, Zanzibar è l’isola delle spiagge paradisiache. Le più belle e rinomate sono quelle di Nungwi, a nord, Kendwa, sulla costa nord-occidentale, Kiwengwa, Uroa, Michamvi e Jambiani, tutte situate lungo la costa orientale.
Da non perdere Stone Town, la parte antica di Zanzibar città, dove fare lunghe passeggiate tra magnifici edifici in stile arabo, indiano e africano, moschee e cattedrali dove ammirare le porte in legno intagliato, vere e proprie opere d’arte e visitare il Darajani Bazaar, vivace e coloratissimo mercato.
La ngoma – termine con cui si indica la danza – è una vera e propria forma di espressione per gli africani. E la Tanzania non fa eccezione. La danza è condivisione, è celebrazione, è gratitudine ed è anche un alfabeto speciale per comunicare con gli avi. La vivace musica tradizionale prevede l’uso di tamburi e tamburelli, corni ma anche sonagli e xilofoni.
Zanzibar è la terra del taarab, un genere musicale frutto d’influenze africane, arabe e indiane, suonato da un’orchestra spesso numerosa che, attraverso strumenti orientali e occidentali, dà vita a ritmate e coinvolgenti melodie.
È il suono dell’Africa, e chi sceglie la Tanzania come meta di viaggio lo ascolterà e lo porterà con sé per sempre.
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