Chiamaci allo
0721.17231
Siamo a tua disposizione da Lunedì al Venerdì dalle 9 alle 19.30. Il Sabato dalle 9 alle 18. Chiusi Domenica e festivi.
Oppure ti chiamiamo noi

Scegli tu l'orario che preferisci

Accedi o registrati all’Area Riservata per accedere ai contenuti.
Accedi o registrati
Destinazione
Dove vuoi andare?
Tipologia
Seleziona tipologia
Chi
Ospiti
Partenza
Aggiungi data
Ritorno
Aggiungi data
CONTINUA

Vacanze SardegnaCosta Sud

Costa Sud, poesia della Sardegna

C’è chi sceglie di godere di tutto il relax che questa terra è in grado di offrire, e di piantare la propria bandiera sulle splendide spiagge di Costa Rei, di Villasimius, del Golfo di Cagliari o su quelle da sogno della costa sud-occidentale. C’è, invece, chi quest’isola vuole respirarla attraverso le attività più disparate, dall’escursionismo alla vela, dall’arrampicata alle immersioni, da quelle subacquee a quelle a contatto con le antichità di una regione che è un vero e proprio museo a cielo aperto.

Muravera e Porto Pino. Tra queste due località, situata l’una sulla costa sud-est, nella selvaggia regione di Sarrabus, e l’altra sulla costa sud-ovest, nel Basso Sulcis, si estende la Costa Sud della Sardegna. Al suo centro troviamo Cagliari, capoluogo della terra dei nuraghi, che tanto ha da raccontare ai viaggiatori. Tra mare, siti archeologici e natura è tutto un susseguirsi di meraviglie da scoprire e da vivere assecondando lo spirito con cui si è partiti alla volta della Sardegna.

Prenota la tua vacanza nella Costa Sud della Sardegna. Scegli la tua meta

Le migliori offerte per una vacanza nel Sud della Sardegna

POV Sardegna Sus: cosa fare e vedere

Lungo la Costa Sud i viaggiatori troveranno decine e decine delle mitiche spiagge della Sardegna. Nonostante il loro splendore non sia un mistero, quando ci si ritrova dinanzi a tanta bellezza, si resta increduli.

Le ampie spiagge di Muravera – San Giovanni e Colostrai –, dopo il promontorio di Capo Ferrato, cedono il passo a quelle di sabbia bianca di Costa Rei e Castiadas: Piscina Rei, Cala Sant’Elmo, Cala Monte Turnu, Marina di San Pietro, Cala Sinzias e Cala Pira. Spingendosi verso sud ecco che si arriva nella località più ambita della Sardegna meridionale, Villasimius. Qui c’è solo l’imbarazzo della scelta, vista l’innumerevole quantità di spiagge, una più incantevole dell’altra, dove tuffarsi in un bellissimo mare.

Vista la posizione strategica di Villasimius è doveroso fare tappa in ognuna di queste spiagge: Punta Molentis, Simius, Porto Giunco, Cala Caterina, Campulongu, Campus, Porto Sa Ruxi. Da non perdere una gita nell’Area Marina Protetta Capo Carbonara dove è possibile seguire itinerari guidati sulla terraferma e verso l’Isola dei Cavoli che tra i fondali nasconde la statua della Madonna del Naufrago, in cui onore si tiene ogni anno, a luglio, una suggestiva processione in mare. Chi lo desidera potrà andare alla scoperta del mondo sommerso di questa area, costellato di antichi relitti e ricco di fauna marina.

Villasimius è anche un centro della vita nottura, con tanti locali in cui trascorrere la serata e, per chi ne ha voglia, fare le ore piccole.

Proseguiamo lungo la costa verso ovest, per incontrare Geremeas, altro fiore all’occhiello del Golfo di Cagliari: in quest’area si alternano spiagge di sabbia, come quella di Solanas, e spiagge rocciose, come quelle di Cala Regina e di Mari Pintau. E poi c’è il lungo e celebre arenile del Poetto, che si estende tra Quartu Sant’Elena e Cagliari.

Dopo le spiagge di Capoterra, poco distante da Cagliari, si arriva sulla costa sud-ovest e qui si trova tutta un’altra serie di località che fa eco alle meraviglie del sud-est. Incontriamo le spiagge di Nora, Santa Margherita di Pula, Chia, e quindi quelle di Sa Colonia, Monte Cogoni, Su Giudeu, Cala Cipolla, Tuerredda, Piscinnì e molte altre ancora, fino ad arrivare a Porto Pino.

Siamo giunti nella regione del Sulcis e qui, a sud delle isole di San Pietro e di Sant’Antioco, tra le alte dune di candida sabbia e la battigia colorata di sfumature rosa, tra pini d’Aleppo, ginepri e fenicotteri, mettiamo un punto a questo viaggio tra le località e le spiagge della Costa Sud della Sardegna. Torniamo a Cagliari, perché in questa città, come già accennato, c’è tanto da scoprire.

Il capoluogo sardo è il cuore geografico della costa meridionale e sorge al centro dell’omonimo golfo, chiamato anche Golfo degli Angeli. Cagliari è una città dalla lunga storia. Condividendo il destino dell’isola, è passata sotto il dominio dei Fenici, dei Cartaginesi e dei Romani, e poi, ancora, sotto quello delle popolazioni vandaliche, dei Bizantini e dei Pisani, degli Aragonesi e degli Spagnoli fino ad arrivare ai Savoia.

Il primo quartiere da esplorare è quello medievale di Castello, che occupa la zona alta della città ed è in parte chiuso da una cinta muraria costruita dai Pisani. Furono sempre i Pisani a edificare la Torre dell’Elefante e la Torre di San Pancrazio, due attrazioni da non perdere, assieme alla maestosa Cattedrale di Santa Maria (risalente al XIII secolo), in cui si ritrovano elementi romanici, aragonesi e barocchi, e al Bastione Saint Remy, edificato alla fine del XIX secolo.

In tutta la città sono disseminati edifici religiosi ricchi di storia e di arte, come la Basilica di San Saturnino, la più antica di Cagliari e tra i più antichi edifici paleocristiani dell’isola, la Chiesa di San Michele, con gli interni rococò, la barocca Chiesa di Sant’Anna e il Santuario e la Basilica di Nostra Signora di Bonaria. Il primo, trecentesco, risale all’epoca della dominazione catalano-aragonese; per la seconda, i lavori di costruzione iniziarono nel 1704 e terminarono più di due secoli dopo, nel 1926.

Oltre alle chiese ad abbellire Cagliari vi sono tanti ammirevoli edifici di architettura civile, come il neogotico Palazzo Civico e il Palazzo Viceregio dove un tempo alloggiavano i rappresentanti dei regnanti spagnoli e sabaudi.

Dopo aver passeggiato in lungo e in largo per i quartieri centrali cagliaritani (oltre a Castello, Stampace, Villanova e Marina), si può fare un salto nella natura visitando uno dei più famosi orti botanici d’Italia che ospita migliaia di specie di piante, sia autoctone che provenienti da tutto il mondo.

Chi invece vuole fare un salto nell’antichità può visitare gli interessanti siti archeologici cittadini: quello di epoca romana noto come Villa di Tigellio, che comprende i resti di tre abitazioni del I secolo a.C., l’imponente Anfiteatro Romano del II secolo d.C., la necropoli fenicio-punica di Tuvixeddu, sull’omonimo colle ai piedi del quale è situata una necropoli romana al cui interno si trova la Grotta della Vipera, un mausoleo funebre costruito tra I e II secolo d.C. come tomba della matrona romana Atilia Pomptilla. Per una passeggiata attraverso le epoche più remote, da quella pre-nuragica a quella romana, vale la pena far visita al Museo Archeologico Nazionale, situato all’interno del grande complesso museale detto Cittadella dei Musei.

Parlando di archeologia è utile sapere che anche la Sardegna meridionale, come il resto dell’isola, è ricca di siti di grande interesse, sia sulla costa che nell’entroterra.

A Quartucciu, a pochi minuti d’auto da Quartu Sant’Elena, i viaggiatori potranno vedere la tomba dei giganti (questo il termine con cui si indicano le tombe collettive nuragiche) di Is Concias. Risale al XIV-XIII a.C. e presenta la struttura “a filari”, tipica delle tombe dei giganti della Sardegna meridionale.

Inoltrandosi nell’entroterra si può rivivere il passato della Sardegna nei pressi di Villaspeciosa (a circa 30 minuti da Cagliari) dove si trova il sito romano-bizantino di San Pancrazio, conosciuto soprattutto perché conserva il più grande mosaico policromo paleocristiano finora ritrovato sull’isola.

Presso Monastir (a nord-est di Villaspeciosa) si può visitare l’area archeologica di Monte Zara dove sono state rinvenute alcune domus de janas (tombe preistoriche scavate nella roccia) del III millennio a.C.. Al termine di una lunga scalinata monumentale scavata nella roccia si trova anche un’area sacra nuragica con altari e pozzi databili al VII-VI secolo a.C..

Non si può andar via dalla Sardegna senza aver visto i menhir e i nuraghi, i due simboli principali dell’isola. I primi sono dei megaliti monolitici di epoca neolitica, grandi massi di pietra posizionati in verticale, come una sorta di totem. Un esempio di menhir si trova a Villaperuccio, nella regione del Sulcis. I secondi sono le costruzioni di forma tronco-conica sul cui impiego gli storici dibattono da sempre. Tutt’oggi la loro funzione resta avvolta nel mistero. Vale la pena arrivare a Barumini (circa 50 km a nord di Cagliari) per visitare il più famoso nuraghe sardo, nel complesso nuragico Su Nuraxi, le cui origini risalgono al 1500 a.C. ed è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1997.

Ritorniamo sulla costa sud-ovest per scoprire, sul promontorio del Capo di Pula, gli importantissimi resti di Nora, una città probabilmente di origine nuragica, dove sono approdati Fenici, Cartaginesi e, infine, i Romani. Qui si può vedere una colonna appartenente a un tempio punico dedicato alla dea Tanith, ma la maggior parte del sito è occupato da strutture risalenti all’epoca romana. Vi sono alcune abitazioni, le terme, il foro e un grande teatro rivolto verso il mare dove ancora oggi, d’estate, si tengono spettacoli. Si sono ben conservati anche dei mosaici pavimentali. Prima o dopo la visita dell’antica città, ci si potrà fermare a fare un bagno nella bella spiaggia di Nora o a fare un’escursione nell’omonima Laguna di Nora.

Con le sue tante attrazioni storiche e culturali, la Sardegna sa come tener impegnati i viaggiatori dall’animo esploratore, ma sa anche come stregarli con la sua ottima cucina, quella di mare e quella di terra. I sapori della gastronomia sarda, infatti, sono unici al mondo.

A Cagliari, i migliori piatti di pesce si degustano nei bei ristoranti di Marina, il quartiere che affaccia sul mare. Da provare la burrida, pietanza a base di gattuccio marinato nell’aceto con aglio e noci, la fregula (palline di semola tostate) con le vongole, l’aligusta a sa casteddaia (aragosta condita alla cagliaritana); gli spaghittus cun arrizzonis (spaghetti con i ricci di mare) e le orziadas, ossia anemoni di mare spesso serviti fritti.

Tra i primi piatti tipici ci sono i gustosissimi malloreddus alla campidanese, gli gnocchetti sardi conditi con ragù di salsiccia. E i secondi di carne? Come non citare il maialino sardo e le specialità a base di interiora come la cordula, la trattalia e la rivea.

Arrivati al dessert sono da provare le pardulas, tortine con ripieno di ricotta tipiche del periodo pasquale (ma nelle pasticcerie si trovano tutto l’anno) e le sebadas (o seadas), ravioli di semola di grano duro, farcite con formaggio e aromatizzate con la buccia d’arancia. Difficile scegliere, i dolci sardi sono di una bontà senza paragoni!

A fine pasto, immancabile è un buon bicchiere di mirto, il liquore che racchiude l’essenza della Sardegna, una terra selvaggia e al tempo stesso paradisiaca, che profuma di mare, di autenticità e di poesia.