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Alla scoperta del Parco Nazionale dell’Aspromonte in Calabria
Quando si parla di esplorare la natura del Bel Paese, il pensiero corre spesso alla Calabria: questa terra misteriosa e magica ha dalla sua alcuni dei più bei panorami verdeggianti del mondo. Il parco nazionale dell’Aspromonte rappresenta forse la quintessenza di tutto ciò che è natura in questa regione. Una distesa sconfinata di natura rigogliosa e incontaminata, a cui approcciarsi con un timore quasi reverenziale. La regione, si sa, è famosa soprattutto per le belle spiagge e le città d’arte, ma i parchi naturali in Calabria tra gli amanti delle escursioni e delle attività all’aria aperta non ha eguali. Il parco dell’Aspromonte attira a sé ogni genere di viaggiatore: dagli escursionisti agli amanti del birdwatching, da chi è alla ricerca di un luogo selvaggio e isolato in cui ritrovare contatto con le proprie radici più profonde a chi vuole scoprire un lato ancora inesplorato della regione, tutti hanno un buon motivo per visitare questo parco e innamorarsene. Continua a leggere per scoprire di più sul parco dell’Aspromonte, cosa vedere e quante bellezze ti aspettano!
Le gole e i paesaggi
Questo parco in particolare è famoso per la formazione geologica unica nel suo genere; con i suoi tanti geositi riconosciuti, infatti, quello dell’Aspromonte è considerato anche un Geoparco. Tra altipiani, monoliti e gole, il territorio prende forme inaspettate e stupende. Le fiumare di Amendolea, che danno vita alle meravigliose e altissime Cascate di Maesano, regalano una vista unica. Tra le gole e i canyon da visitare c’è quello di Fiumara La Verde. Da vedere anche le guglie calcaree, la Vallata delle Grandi Pietre, il Lago Menta e Pietra Cappa, noto per essere il monolite più alto d’Europa.
Flora e fauna
Non solo gole e monoliti, ma anche natura: l’eccezionale biodiversità che anima questo parco è incredibile. Per averne un’idea più approfondita si può anche visitare l’Osservatorio della Biodiversità del Parco, che sorge nella frazione di Cucullaro. L’Aspromonte vanta una natura varia anche per via della differenza delle sue altitudini, permettendole così di includere nello stesso territorio una flora e fauna molto diverse tra di loro. Basti pensare che, secondo le attuali stime, il parco vanta oltre un migliaio di specie di piante. Castagni, querce, ontani, pioppi e salici, il ginepro fenicio e la felce bulbifera gigante rappresentano un tesoro straordinario e delicatissimo, da scoprire e proteggere.
I borghi
Data la sua vastissima estensione, il parco va a toccare inevitabilmente molti centri abitati che fungono spesso da punto di partenza per entrare nel territorio. Alcuni di questi sono dei piccoli borghi isolati e decisamente affascinanti, che meritano una visita approfondita. Il borgo di Gallicianò, nella frazione di Condofuri, custodisce un piccolo tesoro di tradizioni che portano avanti con fierezza le origini greche del territorio. All’interno del parco si può ammirare anche il borgo fantasma di Roghudi Vecchio: una vista davvero unica.
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