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Storia del Mirto: la pianta simbolo della Sardegna

24.02.2023
Indice

Tra le tante piante che crescono in Sardegna, favorita da un clima mite e da altitudini variabili, spicca sicuramente il mirto. Tipico della macchia mediterranea, è una pianta spontanea che con il suo profumo intenso lascia facilmente intuire la sua presenza. La sua affascinante storia risale addirittura alla mitologia classica, e i suoi usi sono innumerevoli, primo tra tutti per la produzione del rinomato liquore Mirto di Sardegna. Tale è l’importanza di questo arbusto per l’isola da esserne diventato un simbolo e aver ottenuto nel 1998 il riconoscimento di Prodotto Agroalimentare Tradizionale. 

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MIRTO: UNA PIANTA LEGGENDARIA

La Sardegna è una regione ricca di misteri e leggende da scoprire, e la sua pianta simbolo per eccellenza non è da meno. Tante le storie legate al mirto. In particolare, c’è un mito dell’antica Grecia che narra di Myrsine, una fanciulla dalle capacità atletiche tanto straordinarie da battere persino gli uomini suoi coetanei. La sua bravura suscitava non poche invidie e le causò la morte. Ma la dea Pallade Atena, impietosita, la trasformò in una pianta di mirto, che da allora viene utilizzato per intrecciare corone sui capi dei vincitori. 

Oltre che collegato ad Atena, il mirto è considerato una pianta sacra per la dea Afrodite, dea dell’amore e della bellezza. Come narra Ovidio, alla sua nascita dalle acque la più bella delle divinità riuscì a coprire le proprie grazie da sguardi indiscreti con le sue foglie. Lei stessa, poi, durante la vicenda del Pomo della Discordia, cinse la testa di Paride di una ghirlanda di mirto per ringraziarlo. 

IL MIRTO DI SARDEGNA

Sebbene non sia ancora del tutto chiaro come questa pianta sia arrivata in Sardegna, è dal 1700 che dalle sue bacche viene ricavato un liquore dal sapore eccezionale. I primi a tramandarne la preziosa ricetta furono i briganti della Gallura che erano soliti chiamare questa bevanda “acqua degli angeli”. Con un tasso alcolico tra i 28 e i 30 gradi, è ancora oggi uno dei prodotti tipici sardi più amati e acquistati. Servito freddo a fine pasto e utilizzato anche nelle preparazioni di dolci, il liquore mirto presenta un colore scuro, violaceo, con sfumature rosso rubino, forte e vellutato sul palato. Vietato ripartire senza almeno una bottiglia! 

Imbattersi in cespugli di mirto durante un’escursione nella natura sarda non è affatto difficile. Nelle zone di costa, fino a 800 metri di altitudine, trova un terreno ottimo da cui trarre nutrimento e inebria la zona di un profumo intenso. A seconda del periodo, è possibile ammirarne i fiori bianchi o le bacche blu fare capolino tra le rocce. Uno spettacolo tutto sardo! 

PROPRIETÀ E USI DEL MIRTO

Anche se principalmente noto per le sue proprietà digestive, gli utilizzi del mirto non si limitano alla produzione del liquore. Simbolo di purezza, bellezza, gloria e fortuna, da secoli si presta ad usi ornamentali, curativi o culinari. Fin dagli antichi egizi era associato alla celebrazione di vittorie ed eventi importanti. I Celti se ne servivano per tenere lontane disgrazie di ogni tipo. Utilizzarlo per addobbare la casa nel periodo natalizio è d’uso ancora oggi in alcune zone d’Italia. 

Se dai fiori si ricavano essenze impiegate nella produzione di cosmetici, le foglie essiccate sono ideali come insaporitori o per preparare decotti. Migliorando le difese del sistema immunitario, un infuso al mirto è particolarmente indicato contro i mali di stagione. Già nel Medioevo si utilizzava al posto del pepe per condire la carne, e in alcune feste sarde è ancora oggi protagonista di diverse preparazioni, come il porcetto arrosto. Fatti insegnare una ricetta tipica durante il tuo viaggio!

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