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EscursioniMAURITIUS

Escursioni, percorsi guidati e gite in barca a Mauritius

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Escursioni a Mauritius
  • 1
    La storia
  • 2
    L'isola cosmopolita
  • 3
    Flora e Fauna
  • 4
    Natura e sport
La storia

La storia di Mauritius inizia nel XVI secolo, prima di questo momento si trattava di un territorio incontaminato e disabitato. Fu solo nel 1598 che una spedizione olandese sbarcò per caso sull’isola per via di una tempesta. I membri dell’equipaggio chiamarono la baia che li salvò “Port de Warwyck”, l’attuale Grand Port. Furono proprio loro a darle il nome “isola di Maurits”, in onore del loro Principe Maurits di Nassau. Da allora la baia divenne tappa obbligata per tutte le loro navi in rotta verso le Indie. Purtroppo negli anni successivi una serie di sventure alimentò la convinzione che l’isola fosse ostile e maledetta. Naufragi, cicloni e malattie tropicali fecero fallire tutti i tentativi di insediamento ufficiale fino al 1710, quando gli olandesi decisero di abbandonarla per sempre.
Fu allora la volta dei francesi che nel 1715 vi si insediarono e la chiamarono Isle de France. La Compagnia Francese delle Indie Orientali ne proseguì la colonizzazione e Port Louis divenne il centro della colonia. Durante le guerre napoleoniche l’Isle de France era il punto strategico dal quale attaccare le spedizioni britanniche.
Tuttavia, nel 1810, gli inglesi riuscirono a conquistarla e segnarono per sempre il futuro della nazione. Sotto il loro dominio l’isola divenne ufficialmente Mauritius, tornando alle origini olandesi del nome.

L'isola cosmopolita

Oggi la popolazione mauriziana è il frutto della sua storia variegata, ed è composta dalle discendenze dei colonizzatori francesi, olandesi e britannici, oltre che da quelle delle popolazioni che vi sono arrivate in seguito. Tutto ciò ha contribuito alla creazione di una comunità cosmopolita, dai mille volti e sfaccettature: Mauritius è infatti un’isola in cui svariate etnie e tradizioni culturali convivono in un’armonia che si direbbe incredibile. Un melting pot sorprendente per un territorio dall’estensione così limitata, nemmeno 2.000 chilometri quadrati: un risultato che ancora oggi molte metropoli decisamente più avanzate non sono capaci di raggiungere.
Creoli, musulmani, arabi, cinesi, europei e soprattutto indiani abitano l’isola convivendo nel pieno rispetto reciproco. Addirittura questa nazione non sente neanche l’esigenza di ufficializzare le differenze razziali: non importa il colore della pelle o ciò in cui si crede, tutti hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri.
La lingua ufficiale di Mauritius è l’inglese, soprattutto a livello istituzionale e politico, ma anche il francese è parlato praticamente ovunque. La facilità di comunicazione rende semplice e piacevole per qualsiasi viaggiatore entrare in contatto con gli abitanti del luogo.

Flora e Fauna

In origine il clima e l’aspetto del luogo erano tipicamente tropicali. Fu la coltivazione della canna da zucchero, eredità delle prime colonie olandesi, a modificare il territorio dell’isola perché fosse adatto a questo tipo di piantagioni.
Purtroppo, proprio quelle prime colonie, segnarono anche il destino di alcune specie native del luogo, in particolar modo delle tartarughe giganti, oggi in via di estinzione, e del dodo, che è purtroppo del tutto scomparso.
Le coste sono meravigliose: le sabbie delle spiagge sono bianche e fini, il mare, trasparente sulle rive, diventa blu intenso poco lontano dalla costa e ospita fondali ricchi di vita. Il clima è caldo, tipicamente tropicale e umido, con temperature costanti nel corso dell’anno.
La vegetazione lussureggiante dell’isola è magnifica. Tra gli alberi nativi di Mauritius ci sono le aghiformi casuarine e gli alberi corallo. Le prime si affacciano su tutte le spiagge, offrendo lo spettacolo degli aghi che danzano insieme alla brezza e creando un gioco di ombre sulla sabbia. Gli alberi corallo poi sono incredibili da ammirare: quando fioriscono, in novembre, si ricoprono di petali di un rosso acceso e brillante, semplicemente splendido.
Per quanto r...

Natura e sport

A Mauritius scuba diving, pesca d’altura, snorkeling e ogni altro sport acquatico sono tutti da vivere, ma si può spaziare in qualunque altra attività all’aperto: dal golf alla canoa, dal parapendio alle escursioni in mountain bike. La cornice naturale dell’isola alimenterà la passione e donerà quel pizzico di poesia a qualunque tipo di avventura o esplorazione che un viaggiatore vorrà intraprendere.
Mauritius vanta, tra le sue meraviglie naturali, i giardini botanici di Pamplemousses, la riserva Domaine Les Pailles, il Casela Bird Park, i frutteti di Labourdonnais, le splendide cascate naturali di Tamarin e il Vanille Crocodile Park. L’unico parco nazionale ufficiale, il Black River Gorges, è una riserva protetta in cui si possono ammirare le cascate di Alexandra, e sarà per chi lo visita un’esperienza indimenticabile.
Non può mancare poi un viaggio verso le Sette Terre Colorate di Chamarel, un villaggio a sud-ovest dell’isola, circondato da incredibili dune di sette colori diversi: rosso, marrone, viola, verde, blu, azzurro e giallo. Le dune coprono un’area di circa 7.000 metri quadrati e nascono dalla decomposizione delle rocce vulcaniche multicolore: qui i granelli di sabbia si mescolano fra loro creando una tavolozza dalle mille sfumature cromatiche ed in continuo mutamento.

Culture, tradizioni e monumenti

L’isola è ricca di cittadelle, cattedrali, moschee, punti d’interesse e monumenti. Dal Fort Adelaide al Martello Tower Museum, dal coloratissimo e unico nel suo genere, alla Maison Eureka, dal lungomare Mahebourg al Temple de Triolet. La grande varietà culturale della nazione si riflette nelle diverse architetture dei suoi edifici: Mauritius racchiude in sé tutto il mondo. Lasciarsi conquistare dalla musica e dall’atmosfera è inevitabile.
La ricchezza di etnie diverse fa sì che le feste nazionali religiose siano più di venti ogni anno, condivise indistintamente da tutta la popolazione. Per citarne solo alcune, ci sono le festività induiste, come il Cavadee Thaipoosam, con pellegrini in processione che sfilano con aghi su tutto il corpo, il Maha Shivaratree, in cui i fedeli vanno a bagnarsi nelle acque sacre del lago Gran Bassin, oppure la ricorrenza Divali, durante la quale l’isola viene completamente illuminata tutta la notte, o infine il Capodanno cinese, quando i villaggi si tingono di rosso per celebrare un nuovo inizio e scacciare la sfortuna. Di fatto Mauritius segna oggi un importante e bellissimo esempio. Mentre in quasi tutto il pianeta la convivenza tra persone di tradizioni diverse sembra solo un’utopia, quest’isola ci manda un messaggio importante: l’armonia tra gli uomini non è un sogno, può essere una realtà.

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