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LANZAROTE

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Introduzione

EDO: Eccoci qui, dove eravamo rimasti? Certo, alle Canarie. Ma di cosa parliamo quando parliamo di Canarie?

CLARA: Parliamo di un grande arcipelago di 7 isole principali più una, che formano una comunità autonoma spagnola, in mezzo all’Oceano Atlantico. Le isole, da est verso ovest, sono: Lanzarote e La Graciosa, Fuerteventura, Gran Canaria, Tenerife, La Gomera, La Palma

Lo sapevi?

Le isole, tutte insieme, superano di poco i 2.000.000 di abitanti, sono tutte di origine vulcanica e, statene certi, offrono agli occhi del visitatore i panorami più selvaggi e particolari di tutta la Spagna, a partire dalla montagna più alta dell’intero arcipelago. Che è ovviamente un vulcano!

EDO: Sapete qual è la cosa più incredibile delle Canarie? Al di là degli scenari naturali? Il loro essere punto di incontro e crocevia tra le culture spagnola, marocchina, caraibica e sudamericana: secoli e secoli di approdi e ripartenze, di grandi navigatori e commercianti, hanno reso questi luoghi una tela permeata dei colori di tutte le civiltà toccate dall’Atlantico.

CLARA: In questa puntata, in particolare, vi parleremo di Lanzarote e La Graciosa. Sono le due isole più vicine alla costa del Marocco, e quindi le più vicine all’Africa. Sono probabilmente alcune delle isole più amate dai viaggiatori italiani e dagli italiani che decidono di trasferirsi all’estero.

CLARA: Edo, comincio io o cominci tu?
EDO: Vai tu Clara! Direi che oggi sono io che intervisto te.
CLARA: Lo faccio più che volentieri. Sono molto legata a questa destinazione: le Canarie sono state la prima destinazione di cui mi sono occupata, fin dal mio primo giorno di lavoro in Eden Viaggi, appena uscita dall’Università. Una sorta di primo amore. E sai qual è la prima domanda che mi faccio da allora prima di affrontare una destinazione?
EDO: No, quale?
CLARA: Quanto dista dall’Italia?
EDO: Forse te la fai perché praticamente dormiamo lontani da casa 200 notti all’anno!

Paesaggio vulcanico al Parco Nazionale di Timanfaya, a Lanzarote, Isole Canarie, Spagna

CLARA: Mi sa di sì. Comunque, per raggiungere in aereo Lanzarote dall’Italia si impiegano circa 3 ore e 30 minuti. È davvero poco se pensate che all’arrivo può sembrare di essere arrivati sulla Luna! Eh già, perché l’origine vulcanica di tutto l’arcipelago si fa subito sentire nell’aria e si fa subito vedere nei colori delle rocce e della sabbia. Se guardate bene i differenti colori degli strati di roccia dell’isola vi sembrerà di andare indietro di secoli e secoli. Sono tutti i segni delle eruzioni più imponenti.

Lo sapevi?

Altro motivo da tenere in considerazione per apprezzare un volo così breve è che sulle Isole Canarie il clima è praticamente estivo per 12 mesi all’anno: l’estate, sempre a poche ore da casa.

EDO: Ehi, però non aspettatevi 30 gradi fissi e zero vento per 365 giorni all’anno: siamo in mezzo all’Oceano e ci teniamo a trasmettere un’idea delle Canarie che non sia solo mare, anzi. Ci sono davvero un sacco un sacco un sacco di esperienze da fare.

CLARA: Cominciamo da Lanzarote? Pronti, partenza, via!

Il meglio di

CLARA: Lanzarote supera di poco i 150.000 abitanti, è lunga al massimo 60 km e larga al massimo 25. Davvero a misura di viaggiatore. Fu un navigatore ligure, Lanzerotto Malocello, che la raggiunse nel 1312, a darle il nome. Non fu certo lui a scoprirla: gli abitanti originari furono popolazioni aborigene proto-berbere, poi qui si sono susseguiti Fenici, Cartaginesi e gli antichi romani quando tessevano rapporti con le popolazioni del Marocco.

Oggi la capitale è Arrecife.

EDO: Ma prima ci teniamo ad iniziare ogni puntata con un elenco di tutto ciò che è imperdibile a destinazione. Utile per chi ancora non sa dove andare in vacanza, e per chi ha appena prenotato a destinazione.

CLARA: Eccovi la CLASSIFICA delle esperienze che vi consigliamo con tutto il cuore di provare, per scoprire la bellezza e l’anima di quest’isola:

Solcare i paesaggi lunari del Parco Nazionale Timanfaya, la casa dei vulcani di Lanzarote!
Visitare il Jameos del Agua, spazio naturale di origine vulcanica e centro artistico, culturale e turistico ideato da César Manrique, il figlio più celebre dell’isola.
Un tuffo nelle acque di Papagayo Beach, una delle spiagge più belle e tranquille, situata all’estremo sud est.
Addentrarsi nella Cueva de Los Verdes, tunnel di 7 km che si estende fino al mare, creato 5.000 anni fa dal vulcano Corona.
Provare il surf o il kite a la Caleta de Famara, in zona nord ovest.
Degustare vino a La Geria e ammirare i vigneti cosparsi di zocos.

EDO: Mamma mia, quante cose da fare. Un consiglio? Mettete indietro il podcast di qualche secondo e riascoltate l’intera lista. Devono essere i punti fermi della vostra vacanza a Lanzarote.

Ovviamente trovate ogni dettaglio, consiglio e suggerimento per organizzare al meglio il vostro viaggio anche su www.edenviaggi.it.

Come muoversi

EDO: Perfetto Clara, direi che le informazioni principali su Lanzarote le hai fornite tutte. Andrei un pochino più sul tecnico. Nel senso, l’isola non è immensa, ma nemmeno piccolina. Aggiungo, ci sono molteplici tipologie di paesaggio e parecchi dislivelli: qual è il modo migliore per muoversi?

CLARA: Direi senza dubbio che il consiglio migliore è quello di noleggiare un’auto. Ancora meglio se si tratta di una jeep. In mezz’ora al massimo si arriva ovunque e Eden propone tariffe per il noleggio auto supervantaggiose. Certo, l’isola è dotata di una buona rete di autobus, con un ottimo servizio, però non collega tutti i punti imperdibili dell’isola. Ad esempio non arriva al Timanfaya.

Consiglierei la bicicletta solo alle persone ben allenate, a meno che non si tratti di una singola escursione magari con pedalata assistita. Direi poi che è troppo grande per visitarla tutta con un ciclomotore, mentre per una moto più potente il vento può essere un problema (al di là della questione patente specifica).

Le esperienze

EDO: Super! Adesso abbiamo tutte le informazioni di base. Ci porti con te sull’isola?

CLARA: Certo. Per raccontarvela partirei da un elemento fondamentale da tenere in considerazione: il clima.
Lanzarote è un’isola in cui effettivamente d'inverno, cioè tra fine ottobre e l’inizio di febbraio, fare il bagno in mare può essere impegnativo per via delle temperature. C’è vento, può capitare che piova (raramente), può esserci qualche nuvola o semplicemente la temperatura sta intorno ai 20 gradi.

EDO: È un buon motivo per non andare a Lanzarote?

CLARA: Per me, semplicemente, no. Io ci andrei sempre. Perché ci sono tante cose da fare. Lanzarote è così bella che potrei starci una settimana in vacanza in inverno senza fare vita da spiaggia. Malgrado, sia chiaro, soprattutto sul versante sud dell’isola, quello più riparato, si può andare al mare sempre. Detto questo, Lanzarote d'estate è perfetta: non piove e la brezza che soffia spesso dall’oceano impedisce gli eccessi della temperatura e dell’umidità.

EDO: A proposito del vento: è vero che quando soffia dall’Africa, e quindi dal deserto del Sahara, avviene un fenomeno assolutamente unico al mondo?

CLARA: Eh sì: la CALIMA. La sabbia del deserto africano viene sollevata dal vento, sale in cielo, si mescola alle nubi e raggiunge le Canarie generando un’atmosfera di grande fascino. Certo, la visibilità ne risente, ma il fenomeno accade raramente e vale ...

EDO: Ma davvero sulle isole c’è la sabbia del deserto?

CLARA: Eh sì, ricordiamoci che le Canarie sono di origine vulcanica: la gran parte delle rocce è scura. Quando vediamo sabbia bianca molto ma molto probabilmente è arrivata volando dall’Africa.

EDO: A proposito di spiagge, di cui avevi cominciato a parlare prima… CLARA

A Lanzarote, come dicevo, il clima d'estate è ottimo e per me questa è l'isola delle Canarie che ti può dare di più dal punto di vista del mare perché ha molte baie con queste spiagge piccole protette da queste insenature molto belle.

EDO: In mezzo all’Oceano?

CLARA: Certo che sì! Andiamo con ordine. Il grosso del turismo si sviluppa nel sud, soprattutto a Playa Blanca dove c’è il porto che collega l’isola a Corralejo (Fuerteventura) tramite i traghetti.
A Playa Blanca troviamo diverse strutture alberghiere, c’è un centro carino e un lungomare con ristoranti e negozi. La cosa bella di Playa Blanca è che da qui si accede direttamente al parco “Playas de Papagayo”.
Si tratta di una serie di spiagge, a forma di mezzaluna, protette, sabbiose, con una lunghezza che va da 100 a 400 metri. Il mare è perfetto per la balneazione, il fondale è basso, sempre tranquillo, ideale per lo snorkeling.

Per gli amanti della storia: qui ci fu il primo accampamento spagnolo e fu edificata la prima chiesa cattolica, nel 1402.
Raramente sono affollate, sono spiagge libere e gratuite, si paga solo l’ingresso in auto. Sopra alla spiaggia principale ci sono comunque due ristoranti/bar e poi c’è un chiringuito in una delle prime baie.

Nella stessa Playa Blanca ci sono altre almeno due spiagge che meritano la sosta: una lunga spiaggia sabbiosa, quella di Puerto del Carmen e poi la spiaggia di Los Pocillos che è molto profonda, sabbiosa, insomma tutto un susseguirsi di baie più o meno grandi e tutte queste sono sempre nel lato sud, sud-est.

Per quanto riguarda le strutture ricettive, a Playa Blanca i resort più ampi e moderni si trovano nella zona di Puerto Marina Rubicon, mentre appartamenti, bungalow e strutture diffuse sorgono nella zona centrale, a Playa Flamingo.
Seguendo l’ordine tracciato dalle spiagge citate poco fa, arriviamo a Puerto del Carmen e qui le soluzioni che vanno per la maggiore sono senza ombra di dubbio appartamenti e aparthotel, strutture che combinano servizi e comodità degli hotel alla libertà degli appartamenti. Sì, devo dire che anche a Los Pocillos ne troviamo tantissimi.
Costa Teguise invece propone una maggiore varietà di soluzioni per incontrare le esigenze di ciascun cliente con hotel, resort e aparthotel. All’interno della ricca programmazione Eden trovate questo e anche di più.

EDO: Ok, abbiamo parlato di spiagge e soluzioni ricettive, ma oltre a questo?

CLARA: Ci tengo a premettere che Lanzarote rispetto alle altre isole delle Canarie è più graziosa, armonica, perfetta come set fotografico, diciamo.

Non hanno mai permesso la costruzione di palazzi troppo alti, e all’incirca tutti i palazzi devono essere bianchi con le finestre verdi o blu. In determinate zone ci sono edifici più grandi ma in gran parte dell’isola hanno mantenuto questo stile, romantico, delicato, scenografia ideale per le vacanze di coppia.

EDO: Mille like su Instagram, insomma.

CLARA: Certo, e mica solo per il mare. Ci sono paesini nell’entroterra molto carini, immagina un territorio con la terra nera o rossa e tutti i paesini con le case basse e bianche con le finestrelle verdi o azzurre: davvero un piccolo angolo di paradiso.

EDO: È tutto così bucolico?

CLARA: No, cioè non esattamente. Lanzarote, un po’ come tutte le Canarie, è terra di grandi contrasti, la natura lascia davvero senza fiato.

Però non possiamo dimenticarci che è una meta turistica storica della Spagna e in generale del turismo moderno. Qui sono presenti, da anni, tutti i gruppi alberghieri più importanti. Anzi, sono stati proprio questi gruppi a guidarne lo sviluppo. Oggi il turismo è in assoluto l’economia più importante.
In tutte le strutture ricettive, nei fornitori di servizi, nel commercio, lavorano professionisti abituati ad accogliere turisti da sempre. Per questo gli standard qualitativi sono alti.

EDO: È una meta tipicamente italiana? No, cioè ni. Ci sono molti più italiani a Fuerteventura, dove c’è proprio una comunità italiana. Lanzarote è moto amata dagli italiani ma qui il turismo di riferimento è soprattutto anglosassone e nord europeo.

L’atmosfera è mediamente meno pettinata di quella delle Baleari: più verace, più genuina, più esotica, considerando la location. ...

Enogastronomia

CLARA: Senti ma che ne dici se racconti tu a chi ci ascolta della parte enogastronomica Edo?

EDO: Clara, quando c’è da mangiare e da bere, gioco in casa in tutto il mondo. Ho parecchie chicche da consigliare agli appassionati diretti a Lanzarote.

Cominciamo con una premessa importante: molte ricette tipiche sono le stesse che possiamo trovare in Spagna. È difficile affermare che qui ci sia una vera e propria cucina autoctona, locale.

Se proprio dovessi “nominare” qualche alimento tipico direi senza dubbio il gofio: si presenta come una farina ed è una miscela di cereali in proporzioni variabili, che si distinguono perché prima di essere macinati vengono tostati. In pratica è il pane dei canari.

Aggiungo anche il sancocho: cernia salata, spezie, patate, patate dolci, e di solito è accompagnato da gofio.

Anche qui vige in assoluto la cultura delle tapas, e tutti i piatti sono ideali “para compartir”, ovvero da condividere. È una cucina comunque che nasce dalle fantastiche materie prima che è possibile trovare qui: il pesce, naturalmente, la verdura e la frutta, che coltivate con queste condizioni climatiche danno davvero il meglio di sé. (Certo, si trovano anche ingredienti di importazione, ma se possibile vi consiglio di evitarli).

Come in tante altre parti della Spagna, i canari sono molto golosi di fritti: dalle crocchette di patate agli imperdibili pimientos de Padron: peperoncini verdi non piccanti che si cucinano fritti e si mangiano così tipo stuzzichino da tapas.

Da provare anche le papas arrugada: piccole patate tondi e dolci, si fanno bollire lasciando la buccia e vengono accompagnate da due salse, il Mojo verde e il Mojo Rojo. La seconda è...

CLARA: Tutto questo parlare di cibo, per quanto riguarda il bere invece? Qualche suggerimento?

EDO: Apriamo con immenso piacere il capitolo vino. La coltivazione della vite è una caratteristica di Lanzarote e te ne accorgi immediatamente quando visiti l’isola perché le modalità con cui la coltivano è davvero particolare. Suolo vulcanico, poca pioggia, poca acqua in generale. Aggiungiamo tanto vento. Come proteggere le piante?

La vite la fanno crescere a terra come un arbusto, in buche scavate appositamente, non la innalzano sui filari. Soprattutto gli costruiscono intorno tutti questi semicerchi o cerchi di mattoni per proteggerla dal vento: gli zocos.

Ecco come preservano il terreno umido e come proteggono la pianta dal vento. Passando nelle vicinanze vedi tutti questi tondini sulle colline oppure in pianura ed è tutto, tutto, tutto pieno e poi magari scorgi in mezzo a queste distese una finca, che è la cantina. Quasi ovunque ti permettono di fare una degustazione sul posto e di comprare il vino.
Fermatevi, bevete, è davvero un’esperienza che ti mette in contatto con la natura e con la cultura del posto. I vini migliori, in ogni caso, sono le malvasie: vini bianchi, corposi, anche nella versione dolce.

CLARA: Il vino è sicuramente un ottimo souvenir, per chi vuole in molti offrono la possibilità di spedirlo direttamente a casa.

EDO: Sì esatto! A proposito di tipicità, anche i prodotti a base di aloe sono molto caratteristici e diffusi alle Canarie. Si tratta di una pianta grassa che nasce e cr...

Movida e Shopping

CLARA: Cercando di contenere l’incredibile voglia di papas arrugada che mi sta pervadendo, direi che possiamo passare ad un altro tema: la movida. Tranquillizziamo tutti confermando che alle Canarie, nello specifico a Lanzarote, sono varie e numerose le soluzioni di divertimento serale?

EDO: Sento addosso questa grande responsabilità, ma sì, possiamo tranquillizzare tutti: a Lanzarote ci si diverte anche la sera.

Lo sapevi?

Puerto del Carmen è la località in cui la vita notturna è più movimentata: abbiamo bar, discoteche, pub e ristoranti per tutti i gusti, soprattutto nelle zone dell’Avenida de las Playas e di Varadero, anche se il cuore della movida è sicuramente il lungomare che si sviluppa vicino alla spiaggia di Playa Grande.

Ricordiamo comunque che qui l’idea di divertimento è un po’ più “british” rispetto a quello a cui siamo abituati noi italiani. Uno svago diverso se paragonato alle Baleari o a Ibiza.

Tornando a noi, anche a Playa Blanca e Costa Teguise proposte per lo svago serale non mancano, rispetto a quanto troviamo a Puerto del Carmen però qui il mood è più “soft”. Super consigliato per famiglie o viaggiatori che cercano una vacanza dal divertimento più tranquillo. Da queste parti numerosissimi cocktail bar, ristoranti e locali offrono musica dal vivo.

CLARA: Piccolo spoiler: per un assaggio di divertimento più “local”, consigliatissima una capatina ad Arrecife per un’esperienza di divertimento serale da vero lanzaroteño, anzi da conejero, come si chiamano tra loro gli abitanti di Lanzarote.

La Graciosa

EDO: Il viaggio non si ferma e prima di portare chi ci ascolta sull’isola di Fuerteventura, facciamo una piccola deviazione.

CLARA: Più che una deviazione, la chiamerei una tappa obbligata. Andare a Lanzarote senza fare visita all’isoletta de La Graciosa è assolutamente fuori discussione!

EDO: Sei già stata piuttosto convincente, ma raccontaci di più.

CLARA: Allora, innanzitutto la Graciosa si trova a nord di Lanzarote e le due isole sono separate da poche centinaia di metri di mare. Questo “canale”, se così possiamo definirlo, viene chiamato Rio e significa appunto fiume.

Lo sapevi?

L’isola fa parte della Riserva Marina dell’Arcipelago Chinijo che, con i suoi 70.700 ettari, è la riserva marina più grande d’Europa, creata nel 1995 per garantire la gestione sostenibile delle risorse della pesca.

EDO: Beh, i presupposti ci sono tutti. Come si raggiunge l’isoletta e soprattutto come ci si sposta?

CLARA: La Graciosa è raggiungibile in mezz’ora di navigazione in traghetto, con corse che partono dal porto di Órzola, sulla punta nord di Lanzarote. A La Graciosa non ci sono strade asfaltate, gli unici mezzi per muoversi sono i propri piedi, al massimo delle biciclette. Considerando però che l’isola è tutta ricoperta di sabbia e non ci sono strade, una volta scesi dal noi suggeriamo di muoversi a piedi.

EDO: Quindi muoversi a piedi per..?

CLARA: La Graciosa è un paradiso di 29 km2 , più che raccomandato per tutti coloro che ricercano quiete e tranquillità, per gli amanti della natura più incontaminata. Qui la natura è regina indiscussa.

Lo sapevi?

L’isola conta due piccoli villaggi e una popolazione di circa 700 anime, a parte qualche piccola casa e il porticciolo in cui si attracca, ma non c'è niente di “costruito”. A La Graciosa si va principalmente per le spiagge: essenziali, selvagge, pure. Da nord a sud se ne possono ammirare numerose, tra queste, menzione d’onore per Playa Francesa. Questa spiaggia, situata nella parte sud dell’isola, offre un colpo d’occhio incredibile: l’acqua trasparente e la sabbia chiara ci regalano il “mare da cartolina” che ognuno di noi si aspetta e quando sceglie una vacanza balneare. Poi vabbè, rilassarsi in spiaggia e avere di fronte a sé le montagne di Lanzarote è davvero suggestivo, sicuramente un’esperienza unica nel suo genere.

Ovviamente è possibile vivere l’isola anche da “punti di vista” differenti: dal mare con escursioni in catamarano, facendo immersioni o pr...

EDO: La Graciosa è un museo a cielo aperto. Simile per conformazione, origine e bocche vulcaniche a Lanzarote e alle altre “sorelle” dell’arcipelago, ma decisamente più wild.

CLARA: Assolutamente sì, La Graciosa ci apre una finestra temporale sulle Canarie. Ci mostra un’istantanea di com’erano le altre isole prima dell’avvento del grande turismo, un patrimonio da tutelare e preservare anche perché non molti sanno che l’ambiente marino de La Graciosa è uno dei più ricchi dal punto di vista biologico e conta fino a 304 differenti specie di macroalghe marine. Una varietà che rappresenta oltre il 50% della flora dell’intero arcipelago e spiega l’abbondanza di uccelli marini che è possibile trovare da queste parti.

EDO: Natura selvaggia e spiagge, spiagge, spiagge. Beh, direi che dopo questa escursione a La Graciosa, siamo pronti per virare verso Fuerteventura.

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