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Bellezze offerte dal mare e non solo
La Calabria della costa ionica è un susseguirsi di paesaggi eccezionali, antiche fortezze e un mare che non ha nulla da invidiare a quello dei tropici. Il nostro viaggio alla scoperta della Calabria prosegue sulla costa del mar Ionio, in un percorso che si sviluppa tra Catanzaro, i suoi giardini e le tradizioni gastronomiche, fino al promontorio di Capo Rizzuto, un piccolo-grande paradiso naturale.
L’importanza del verde pubblico
Il capoluogo di regione ci ha subito colpiti per il suo sviluppo urbano eterogeneo: dalla costa e dalle bellezze offerte dal mare il territorio comunale è tutto un susseguirsi di case che lentamente si arrampicano fino ai 300 metri circa di Catanzaro vecchia, da dove si ammira uno splendido panorama della costa ionica incorniciata dal Golfo di Squillace.
La prima tappa è stata Villa Margherita, il parco pubblico cittadino intitolato, alla fine dell’800, alla regina Margherita di Savoia. L’area, più volte riqualificata, oggi è una zona naturalistica protetta, talmente bella che anche Giovanni Pascoli la descrive così: "...per le aiuole nel maggio magnifico, è tutto un superbo tappeto di fiori tra i più odoranti e tra i più belli, dai più delicati ai più vigorosi, dai più umili ai più alteri...bello questo giardino, nelle placide sere d’estate, quando la luna naviga lieve il firmamento, e, qui intorno al chiosco della musica, è tutto uno sciame di bellezze magnifiche, tutto un caleidoscopio incomparabile di movenze leggiadre...". Da Villa Margherita ci siamo spostati verso un’altra importante "area verde" della città: il Parco della Biodiversità Mediterranea. Il grande giardino botanico ricco di piante e arbusti, tipici di questa zona climatica, è attraversato da quasi 5 km di percorso ciclabile e racchiude ampi spazi dedicati alle attività sportive, dal jogging al pattinaggio. Si possono scegliere diversi percorsi escursionistici, il più lungo dei quali conduce alle vecchie miniere di rame della città.
La cucina tipica
Dal verde dei parchi ci siamo spostati verso la fitta trama di vicoli del centro, dove non abbiamo potuto fare a meno di notare le numerose locande e i negozi di prodotti tipici. La gastronomia di Catanzaro rappresenta una delle eccellenze della tradizione mediterranea ed è caratterizzata dalla presenza di sapori piccanti e aromatici. Seduti al tavolo di un’osteria abbiamo scoperto che in Calabria l’uso (quasi d’obbligo) del peperoncino ha da sempre uno scopo ben preciso: le popolazioni, infatti, nel tempo hanno imparato a utilizzarlo per la conservazione degli alimenti, soprattutto della carne. Il piatto più conosciuto da queste parti è il morzeddhu, ovvero interiora di vitello condite con conserva di peperone piccante, alloro, sale origano e vino rosso. Chi ama i primi piatti non può lasciarsi sfuggire la pasta fatta in casa con il ragù di nduja e carne macinata, carote, patate, peperoni, olio extravergine, aglio, cipolla, sale e formaggio pecorino. Un vero e proprio trionfo di antichi sapori contadini. Tra i dolci tipici, infine, spiccano i monaceddi: uova sode farcite con crema di cacao e poi fritte, mentre gli amanti del vino apprezzeranno senz’altro il corposo rosso Sant’Anna - Isola di Capo Rizzuto.
Alla scoperta del Parco Marino
Il promontorio di Capo Rizzuto: è proprio qui che ci siamo diretti una volta lasciata Catanzaro, alla scoperta della riserva marina più grande d’Italia. Ad accoglierci è l’antica fortezza aragonese di Punta Le Castella, sopra un’isoletta circondata dal mare color smeraldo. Siamo all’estremità orientale del Golfo di Squillace, porta del Parco Marino di Capo Rizzuto: 40 km di costa per quasi 15.000 ettari protetti di mare. Otto promontori si susseguono da qui fino a Crotone, tra scogliere e spiagge color oro. Il parco è un luogo ideale per le immersioni e prolifera di specie marine, dalle cernie ai tonnetti, dai delfini, al largo della costa, fino ai "tropicali" barracuda. Chi ama le escursioni subacquee può esplorare una delle tante secche presenti, un tempo piccoli isolotti (si dice che tra questi potrebbe esserci anche la mitologica Calipso descritta nell’Odissea), dove non è difficile imbattersi in qualche anfora o antico relitto. Fra Punta Le Castella e Capo Rizzuto, si possono apprezzare le bellezze del lungo tratto di spiaggia incorniciato da una fitta pineta, rifugio per piccoli mammiferi e uccelli, sia stanziali che migratori. Le scogliere e le falesie argillose ospitano una ricca flora spontanea tipica della macchia mediterranea: ginepro, corbezzolo, ginestre e lentisco dipingono il promontorio di Capo Rizzuto come un quadro, mentre nell’entroterra vigne, agrumeti e campi coltivati si stendono a perdita d’occhio.