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Dubai, lungo le rotte commerciali
Da sempre un paese di commercianti, A Dubai puoi assistere alle contrattazioni, camminare tra negozi pieni d'oro e preziosi o sorseggiare un tipico caffè aromatizzato.
La storia
Un viaggio a Dubai è anche l’occasione per entrare in contatto con la cultura e le tradizioni di questo insediamento che, tutto sommato, è piuttosto recente se si pensa che il nucleo della città vecchia risale a poco meno di due secoli fa (1830). Quello che all’inizio era un piccolo villaggio di pescatori sulla penisola di Shindagha, si è lentamente trasformato nel maggiore porto del Golfo Persico grazie al progressivo sviluppo dell’industria del pesce.
Nel giro di pochi anni fu costruita una vera e propria flotta che, nel tempo, divenne la più importante al mondo per la pesca e il commercio delle perle. Fino al 1940, periodo in cui si cominciarono a coltivare anche negli altri Paesi, le perle di Dubai erano ricercate in ogni angolo del globo e garantivano prosperità alla città. A capo della tribù Bani Yas, che popolava il villaggio originario, era la famiglia Maktoum, che qui governa ancora oggi. I Maktoum non hanno mai smesso di intessere relazioni commerciali, rendendo Dubai l’asse portante, dal punto di vista degli affari nazionali e internazionali, di tutti gli Emirati Arabi.
Le origini del commercio: il souq
Risalendo all’origine della attuale potenza commerciale di Dubai, si arriva al souq: il tradizionale mercato arabo. Durante il nostro viaggio a Dubai abbiamo visitato il souq dell’oro, che attualmente è il più grande del mondo. Si sviluppa su entrambi i versanti del Creek attirando centinaia di migliaia di visitatori, non solo per la possibilità di concludere buoni affari ma anche per il fascino e gli aspetti della tradizione che qui si conservano intatti. Passeggiando nel labirinto di vie del suoq di Deira, si è pervasi dall’odore delle spezie e degli aromi: incenso, cannella, fiori essiccati e prodotti della medicina popolare sono esposti su bancarelle colorate.
L'arte della contrattazione
Visitando i souq abbiamo assistito a una delle usanze più antiche, ovvero contrattare il prezzo. Le contrattazioni sono una pratica corrente e non è raro osservarne alcune molto accese e pittoresche, con i turisti (magari alla loro prima visita) che rimangono allibiti di fronte a tanta veemenza. Non bisogna pensare né al litigio né, d’altra parte, sottovalutare questo modo di relazionarsi: per gli arabi è una pratica molto seria e si svolge con grande rispetto reciproco. Lo stile di vita tradizionale arabo, però, è ben visibile in tutti gli aspetti della quotidianità, non solo all’interno dei souq. I valori dell’Islam qui rappresentano l’essenza della vita e da essi gli abitanti di Dubai traggono costantementeispirazione. Un aspetto che ci ha molto colpiti, durante il nostro viaggio a Dubai, è stato il profondo senso di ospitalità di questa popolazione. All’arrivo in albergo ci è stato offerto, in segno di benvenuto, il tradizionale caffè arabo fresco di macina e aromatizzato al cardamomo. Viene versato in piccole tazzine senza manico con la tipica caffettiera, riconoscibile per il suo lungo "becco", e la tradizione (ci hanno spiegato) vuole che l’ospite accetti di buon grado almeno due mescite. Per far notare che se n’è bevuto a sufficienza, basta agitare leggermente la tazzina.
Gli abiti tradizionali
Infine, un aspetto della tradizione che non ci è sfuggito è quello dell’abbigliamento: la tipica tenuta indossata per la duplice esigenza, climatica e religiosa, in tutti i paesi del Golfo Persico. Gli uomini portano un abito lungo fino ai piedi (kandoura), quasi sempre in cotone bianco. In testa il tradizionale copricapo bianco di maglia (gahfia) è ricoperto da un lungo telo (gutra) e sostenuto da una corda di lana nera intrecciata, tenuta a mo di corona (igal). L’abbigliamento femminile è abbastanza diverso, sopratutto dal punto di vista dei colori: di solito le donne indossano un abito lungo che copre bene anche le braccia, sopra i pantaloni, decorato e impreziosito con ricami colorati, dorati o argentati. Vestito e pantaloni sono ricoperti interamente da un soprabito nero (abbaya). I capelli sono coperti e il viso è spesso nascosto da un velo sottile (gishwa), che mette in risalto lo splendido taglio degli occhi delle donne di Dubai.