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Giorni golosi alle Cicladi

21.06.2016
Indice

Cos’è più azzurro? Il mare, il cielo, i tetti delle case o le loro volte a cupola? E cos’è più bianco? Le spiagge di sabbia finissima o l’imbiancatura a calce delle case a strapiombo sul Mediterraneo?

Le Isole Cicladi sono un contrasto fra le infinite varietà dell’azzurro e del blu, e l’abbagliante splendore del bianco. Ma – più di ogni altra cosa – le Cicladi sono un penetrante profumo di mare, bouganville e piatti profumatissimi della cucina locale. Odori e sapori, che questo arcipelago conserva come uno scrigno delle memorie.

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Le perle dell'Egeo

Sparse secondo una geografia casuale: piccole isole affogate nel blu del Mediterraneo. Le Cicladi riassumono, in buona parte, l’essenza stessa della Grecia: panorami baciati dal sole e dal vento del mare, le case caratteristiche, il contrasto del verde e dei fiori, i sapori del Mediterraneo.

Nell’immaginario di molti, la Grecia intera è una distesa uniforme di case bianche con tetti blu e infissi del medesimo colore. In realtà, questo genere di abitazioni è tipico delle Cicladi e di poche altre zone. Il punto è che le piccole città di questo arcipelago hanno uno straordinario effetto scenografico, tanto da essere diventate il soggetto preferito dai fotografi di tutto il mondo. Le Cicladi sono un arcipelago di più di duecento isole nel cuore dell’Egeo centrale, raccolte a cerchio (dal greco kyklos) attorno all’isola sacra di Delo, imponente sito archeologico. Solo una manciata sono le più importanti, ma tutte quante sono ugualmente bellissime: Ios, amata e vissuta dai giovani, Paros, la perla dell’arte greco-bizantina, l’antica Naxos, Tinos, celebre per il suo santuario, l’incantata Syros, Amorgos, dove è stato girato Le Grand Bleu di Luc Besson, Folegandros, le splendide Milos e Sifnos. Ogni isola racconta se stessa attraverso sapori e profumi.

Sapori caratteristici

In termini di gastronomia, le Cicladi sono infatti una destinazione tutta da scoprire per le papille gustative. Pur trattandosi di una cucina povera, la cucina locale non risulta mai banale. Il viaggiatore viene coccolato sin dalla prima colazione con il caratteristico caffè greco, il buonissimo yogurt locale cremoso e denso, i croissant, il miele locale e la frutta secca. Qui il caffè viene servito in due modi: caldo, lungo e zuccherato, molto profumato, oppure ghiacciato dolce e dal retrogusto spesso vanigliato. Si sorseggia lentamente, si lascia decantare (quello caldo) per permettere all’aroma dei grani tostati di fondersi con gli odori pungenti della macchia mediterranea, sprigionati al mattino. Il caffè freddo è materia per metà mattinata. Da queste parti lo chiamano caffè frappè, usando un curioso francesismo. È un caffè istantaneo shakerato con ghiaccio e un ricco strato di schiuma, si beve zuccherato, con la cannuccia, più raramente con l’aggiunta di latte. Nell’isola di Paros, nel capoluogo Paroikia lo si può ordinare in uno dei tanti caffè vicini al mercato cittadino, dalle parti del porto. Qui - come in un rituale urbano – verso metà mattina si danno convegno un gran numero di locali. Confondersi con loro non è semplice, ma è un’esperienza che lega con le radici stesse delle Cicladi.