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Gli itinerari curiosi di un viaggio in Messico

10.09.2015
Indice

Alla scoperta del Messico che non ti aspetti.

La seconda parte del nostro viaggio in Messico, tra le bellezze dello Yucatan occidentale, ci ha portati sulla strada dei cenotes e dei conventi, regalandoci un itinerario davvero suggestivo.

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Le sorgenti sacre

Dai finestrini della macchina osserviamo le due facce della cultura messicana, fatta di templi, rituali, magia, antiche credenze, ma anche di haciendas, testimonianze del colonialismo e del duro lavoro dell'uomo. Ci fermiamo a Cuzamà, villaggio conosciuto per la presenza di cenotes, antiche sorgenti sotterranee d'acqua calda. I Maya le veneravano come fonti sacre, credendo che fossero un punto di accesso al mondo degli spiriti.

Poco lontano dal centro troviamo le indicazioni per lo spettacolare cenote Bolonchohol. Si trova in una grotta lunga 50 metri in cui la luce filtra da buchi scavati nella roccia della volta. A qualche chilometro di distanza invece c'è il cenote Chelentùn, famoso per essere un luogo in cui i Maya praticavano sacrifici rivolti alle divinità dei fiumi e al dio della pioggia.

Il codice Chilam Balam

L'itinerario prosegue su un sentiero panoramico che si ricongiunge alla Ruta dos Conventos. Siamo diretti a Chumayel dove si trova uno degli emblemi dell'architettura tipica del colonialismo spagnolo. Nel convento di Chumayel è custodito un prezioso codice: il Chilam Balam. Un testo religioso piuttosto controverso, scritto in lingua Maya ma con calligrafia spagnola che raccoglie informazioni sulle civiltà precolombiane ma comprende anche descrizioni per nulla lusinghiere sui conquistadores. La nostra vacanza in Messico prosegue a Mani, dove pare si possa assaggiare uno dei migliori poc chuc di tutto lo Yucatan. Si tratta di una pietanza a base di carne di maiale, asada, lime, coriandolo, avocado e pomodoro che dicono sia una specie di cibo degli dei. Visto che la nostra vacanza in Messico finora è stata attraversata da una vena naturale di misticismo, non possiamo perdere un'occasione così ghiotta per "elevare lo spirito"!

Uxmal e la Ruta Puuc

Il viaggio nel Messico dei Maya continua, e in meno di un'ora di macchina da Mani arriviamo a Uxmal. Ciò che rende unico questo sito archeologico sono le oltre 150 costruzioni distribuite lungo la vallata, dove leggeri dislivelli naturali sembrano creare verdi onde morbide. Alcuni templi sono nascosti dalla vegetazione e per ammirare l'incredibile panorama, che da solo vale un viaggio in Messico, ci arrampichiamo sui gradoni di uno di questi, fino alla terrazza. Uxmal segna l'inizio della Ruta Puuc, la strada che prende il nome dallo stile architettonico Maya, con linee semplici, grosse colonne e decorazioni antropomorfe. A un occhio attento non sfugge che sono quasi assenti statue di figure umane, mentre il dio della pioggia Chac sbuca fuori ovunque dalla vegetazione. Dalla terrazza del tempio osserviamo le colline a sud di Uxmal, dove in modo incredibilmente ordinato sono disposte alcune città sacre satellite: Xplapak, Labnà, Kabah e Sayil. Siti più piccoli, in parte inesplorati ma molto suggestivi per la loro tranquillità e bellezza delle decorazioni.

Becal e il segreto dei panama

Dopo qualche ora di passeggiata decidiamo di spostarci di circa 15 chilometri, verso le grotte di Loltùn. Luoghi sotterranei ricchi di formazioni calcaree, stalattiti e stalagmiti, utilizzati come rifugio fino ai primi anni dell'800 a causa delle feroci lotte tra caste. Ci dicono che vale la pena visitare quelle di Becal, al confine tra Yucatan e Campeche. La piccola città è famosa nel mondo per essere la patria dei cappelli panama, realizzati secondo regole precise, nel solco della tradizione. Ancora oggi i cappelli jipijapa - come vengono chiamati in Messico - sono intessuti all'interno delle grotte di Becal, perché così l'umidità rende la fibra più elastica e facile da intrecciare. Ci hanno spiegato che per testare la qualità di un panama bisogna arrotolarlo completamente, come fosse un giornale: se la fibra è elastica il cappello riprenederà la sua esatta forma originaria. Sulla porta di una bottega del centro troviamo un divertente aneddoto: per un ex presidente messicano fu realizzato un panama talmente ben fatto e sottile da poter essere arrotolato e infilato dentro un anello. L'ultima tappa del nostro viaggio in Messico prevede mare e relax. Per questo ci dirigiamo verso Celestùn, località sulla costa occidentale che gode di una posizione eccezionale. La cittadina sorge su un istmo di terra che da un lato è lambito dall'oceano e dall'altro sfuma in una laguna, con la sua rigogliosa foresta di mangrovie. Celestùn è molto frequentata dagli abitanti di Città del Messico per le sue spiagge bianche e deserte e una pace assoluta. Non potevamo scegliere destinazione migliore per la conclusione di un viaggio in Messico così bello. Talmente coinvolgente che abbiamo già voglia di ripartire.