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Gusto dominicano

27.01.2017
Indice

Fantasia, eclettismo e sapori genuini sono i tratti caratteristici della cucina di Bayahibe, semplice e stuzzicante. Ogni pasto è una vera esperienza di gusto e un’autentica delizia per i gourmet in vena di sperimentazioni.

I piatti dominicani traggono le proprie radici dalla cultura locale dei Tainos, da quella degli schiavi africani e dagli spagnoli e, negli ultimi decenni, si sono arricchiti anche di influenze cinesi e haitiane.

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Platano e yucca: sapori tropicali

Il Sancocho è una delle pietanze più diffuse a queste latitudini. Molto diffuso in America del Sud, è anche uno di quei cibi che meglio illustra tutte le contaminazioni di cui è capace la cucina locale. É una via di mezzo fra uno stufato e una zuppa ma viene servito con infinite variazioni e può arrivare ad includere ben sette tipi diversi di carne, oltre all’aggiunta di verdure locali come la zucca, la patata e soprattutto il platano. Quest’ultimo ingrediente è uno dei tratti caratteristici e ricorrenti della cucina dominicana. Normalmente vengono impiegate due diverse tipologie di platano: quello verde e quello maturo, di colore giallo.

Lo si può trovare nel celebre Mangú (una purea di platani verdi bolliti e cipolle), nelle Tostones (delle classiche frittelle) e nel Mofongo (platano fritto, aglio e carne di maiale), di tradizione portoricana ma ormai presente in ogni menù della Nazione. I locali fanno molto uso dell'avocado che viene utilizzato a piccoli pezzi per condire il riso pilaf e in molte preparazioni più complesse. Di origine creola è anche la tradizione di utilizzare le dolci radici delle piante di yucca che vengono bollite e saltate in padella con la cipolla per preparare la squisita Yuca ecebollada o il Casabe, una sorta di frittella dalle origini antichissime. Ghiottonerie ideali da gustarsi di fronte allo splendido mare della costa di Bayahibe, dove si trova il Viva Dominicus Village, affacciato su di una splendida spiaggia di sabbia bianca, premiata con la Bandiera Blu. L’area in cui sorge l’Eden Village è una zona straordinaria dal punto di vista naturalistico e la struttura è stata premiata con il Green Globe Certification per il suo impegno nella promozione di un turismo sostenibile attraverso il progetto Eco-Cat, dedicato alla salvaguardia e alla protezione ambientale.

La cucina tradizionale di Bayahibe

La tradizione culinaria più genuina - quella che prevede pietanze povere e semplicissime - la si può trovare a Bayahibe nelle autentiche istituzioni culinarie nazionali: la Bandera (fagioli, bollito di manzo e riso bianco) e il Mondongo, ovvero trippa preparata alla maniera tradizionale. A questi due piatti se ne aggiunge un terzo, il classico Moro de habichuelas, ovvero riso e fagioli. In un viaggio nella Repubblica Dominicana è facile imbattersi - almeno una volta - in questi tre gustosissimi piatti che rappresentano le radici più profonde della cultura enogastronomica del paese. Il Pica (pollo fritto con lime, aglio e origano) è un’altra ricetta molto diffusa nelle famiglie per via del basso costo del pollame, spesso allevato in proprio. Nell’entroterra i polli razzolano per le strade insieme agli altri animali da cortile e costituiscono una fonte importante di sostentamento per le famiglie. Sulla costa, invece, non mancano i piatti di pesce che risentono di molte influenze culturali. Si passa, infatti, dall’ispanico Bacalao Guisado al delizioso Asapao di gamberetti, un ottimo risotto, fino ad arrivare al Pescado frito, freschissimo pesce fritto in vendita nei chioschi e persino sulla spiaggia. Gamberi e granchi, inoltre, sono economici e di eccellente qualità.

Street Food alla dominicana

A Bayahibe, come nel resto della Repubblica Dominicana, non mancano i piccoli chioschi per mangiare per strada, a prezzi popolari, e gustare il tipico street food locale. Si può trovare davvero di tutto. I dominicani amano la carne essiccata con sale e spezie, saltata per pochi minuti e servita con il platano, oppure il Chicharron, maiale fritto dal sapore intenso. L’Empanada è un vero classico e viene consumata come un semplice snack. Si tratta di una pastella fritta e ripiena di carne, formaggio, uovo o verdure. Il principe del cibo di strada locale, soprattutto negli ultimi anni, è diventato il Chimichurri, chiamato affettuosamente dai locali Chimi, ovvero il cugino dominicano dell’hamburger dal quale si distingue per spezie, formaggio e salsine di corredo. Una prelibatezza imperdibile da accompagnare ad una frìa, la fresca birra locale, che ai tropici è una bevanda davvero popolare e che talvolta viene servita con il succo di pomodoro. Se dappertutto si può acquistare la classica birra Presidente, nei chioschi più forniti si possono provare le ottime Soberana, Quisqueya e Bohemia. Chi cerca qualcosa di più forte non deve perdersi il rum locale, uno fra i più pregiati al mondo secondo gli intenditori. D’altronde la canna da zucchero è la prima coltivazione del Paese. A seconda dell’invecchiamento e della quantità di caramello impiegato il rum viene prodotto in diverse tipologie: scuro, dorato, invecchiato e speciale. In giro per le città e i paesi i dominicani lo sorseggiano con tanto ghiaccio e cola ma è doveroso assaggiarlo liscio per rendersi conto della straordinaria qualità.