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Il fascino multiforme di una vacanza in Calabria
Dalla bellezza dei tessuti e dei costumi caratteristici, al fascino degli antichi strumenti e dei festival musicali ambientati nei paesi più pittoreschi.
Sono un'appassionata di arte, amo soprattutto quella che prende le forme locali, e che racconta lo spirito e la storia di un popolo. Anche per questo la mia vacanza in Calabria è stata una vera sorpresa: una piccola regione che è riuscita a produrre una varietà incredibile di forme artistiche e d'artigianato.
L'eleganza delle stoffe e dei costumi tradizionali
Se c'è un'arte regina in Calabria, questa è senza dubbio la tessitura. Praticata fin dai tempi della Magna Grecia, è diffusa praticamente ovunque e ha dato vita a magnifiche varianti locali.
Le "pezzare", per esempio, sono dei bellissimi tappeti variopinti, tradizionali di Samo. Si chiamano così perché per la trama venivano utilizzate le stoffe dei vestiti dismessi, tagliati a striscioline sottili, così riciclati per questo nuovo uso.
Ancora più interessante la produzione della seta, che in Calabria si pratica da quasi mille anni! È anche con questa che le donne di Tiriolo tessevano i loro "vancali", i magnifici scialli su fondo nero, attraversati da bande colorate e arricchiti con ricche frange fatte a tombolo. Questo era l'indumento fondamentale nel costume femminile caratteristico del paese, la "pacchiana": composto invariabilmente da nove pezzi e indossato nelle occasioni più importanti, si può vedere ancora indossato da qualche anziana del paese, ed è uno dei più belli di tutta la Calabria.
Dolci suoni d'altri tempi
Cultura raffinata e secolare, quella che ho scoperto nella mia vacanza in Calabria, in cui si producono ancora antichi strumenti musicali di cui non avevo sentito mai parlare.
Zuffolo a canna, castagnette (coppie di gusci di legno intagliate a mano), bubboli, ecc, provengono dalla tradizione pastorale e si possono ancora vedere ed ascoltare nelle vivacissime processioni religiose. Altri, invece, hanno un'origine più nobile: a Bisignano ho scoperto una bottega che produce da secoli liuti di altissima qualità ricercati in tutto il mondo, continuando una tradizione iniziata addirittura dal Rinascimento.
Festival della cultura Grecanica
Fra i luoghi da non perdere in una vacanza in Calabria mi avevano nominato anche il paesino di Pentadattilo, definito da un viaggiatore di fine ottocento "la più strana abitazione umana".
Chi mi ha consigliato forse non sapeva che questo borgo arroccato su una stranissima cresta montuosa "a cinque dita" (ora in parte crollata) è tappa fissa ogni estate del "Paleariza", un festival etno-culturale dedicato alla lingua e alle tradizioni grecaniche calabresi.
La visita, nel mio caso, è diventata quindi l'occasione per una fantastica serata danzante al suono di musica alternativa, ospitata in uno degli angoli più pittoreschi della Calabria.
Il centro è abbandonato dagli anni '50, e questo contribuisce a donargli un aspetto sottilmente misterioso, che lo rende ancora più affascinante.
La tradizione più dolce
Insieme all'arte e alla cultura, conoscere le tradizioni culinarie (specialmente quelle dolciarie) è uno dei modi più piacevoli per portarsi nel cuore il ricordo di un luogo particolarmente ricco di storia.
È stato proprio alla fine della mia vacanza in Calabria che ho scoperto i mostaccioli, biscotti antichissimi e leggendari. Originari di Soriano Calabro, possono avere le forme più diverse e originali: pesci, carretti, cavalli, figure umane, fiori e oggetti della vita comune.
Anche se gli ingredienti base sono miele, farina e acqua, si dice ancora che la loro vera ricetta sia misteriosa, tramandata gelosamente di padre in figlio.
Forse per conservare intatto il sapore di un tempo? Non lo so, ma sono sicura che un altro morso nella pasta croccante e dolce di questo biscotto mi trasporterà di nuovo nelle emozioni della mia fantastica vacanza in Calabria!