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Le emozioni offerte dalle Baleari

10.09.2015
Indice

Discreta e nascosta, l'altra faccia delle Baleari vanta parchi naturali meravigliosi, siti storici e archeologici misteriosi e spiagge tranquille e rilassanti.

Una piccola isola è un po' come un quartiere di una grande città: apparentemente coerente con sé stesso, nasconde in realtà sfumature anche molto diverse fra loro, sia umane che paesaggistiche.

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Isole secondo natura

Alle Baleari la natura è indubbiamente la padrona di casa. Per quanto l'uomo abbia fatto per tentare di distruggere questo potere, l'anima selvaggia e pura di queste isole si è conservata in molti luoghi ancora florida e piena di vita. Indubbiamente fra i posti più interessanti da questo punto di vista c'è la Riserva naturale Ses Salines di Ibiza e Formentera.

La Riserva comprende tutta la parte meridionale di Ibiza, la parte settentrionale di Formentera e gli isolotti compresi in tale area. Le montagne bianche formate dal sale appena estratto e le acque rossastre vi lasceranno senza fiato. Il sale è stato, fin dall'epoca dei Romani, il bene più prezioso di Ibiza; oggi oltre a proseguire l'estrazione della salgemma secondo metodi antichissimi, questa Riserva conserva quasi inalterato il suo originario ecosistema: avvistare un airone, un fenicottero rosa o una splendida aquila pescatrice a Ses Salines è un'esperienza possibile. Maiorca ha diversi angoli incontaminati da offrire ai viaggiatori che vogliano avventurarsi al di fuori della Baia di Palma. Fra questi ci sentiamo senza dubbio di consigliare il Parco Naturale di S'Albufera; 1.700 ettari in cui vivono più di 230 specie di uccelli protette da una fitta e ricca vegetazione. Sempre a nord dell'isola un altro luogo di evasione 'naturale' è rappresentato dalla penisola di Formentor. Il paesaggio è spettacolare e le spiagge eccezionali; Formentor ci ha stregato così come in passato aveva fatto con Grace Kelly e Charle Chaplin. Infine non lasciatevi sfuggire una visita alle grotte del Drago (Coves del Drach), accompagnati da delicate note di musica classica, si possono ammirare quattro grandi sale e uno dei laghi sotterranei più grandi del mondo.

Seguendo le orme del passato

Per merito, o per colpa, della loro posizione geografica, le Baleari sono da sempre sulle mappe geografiche. Ancora oggi è possibile, in ciascuna delle isole, seguire le tracce di un passato ricco di eventi, personaggi e tradizioni. Per suggestione e particolarità, indubbiamente Minorca sotto questo punto di vista è l'isola che più ci ha lasciato piacevolmente sorpresi. Sull'isola sono presenti circa 200 talayot, torri in pietra a forma di tronco di cono risalenti a più di tremila anni fa. Sono queste le più significative testimonianze di un passato antichissimo e misterioso che aleggia sull'isola sin dalla notte dei tempi. Queste torri, incredibilmente simili ai nuraghi sardi, pare fossero un antico luogo di ritrovo per gli anziani di queste tribù preistoriche e alcune conservano al loro interno sale probabilmente destinate a qualche cerimonia religiosa. Oltre ai talayot, le popolazioni primitive hanno lasciato a Minorca anche alcuni massi incastrati come fossero una 'barchetta' rovesciata; si tratta delle Navetas, che quasi sicuramente avevano la funzione di tombe collettive; ancora più suggestive le Taulas, due lastre di pietra sovrapposte a formare una grande T, la cui funzione sfugge ancora agli studiosi. Venire a contatto con questi segni del passato a Minorca è molto semplice; vicino a Maò imperdibile il Talatì di Dalt, villaggio dei talayot, e le navetas de Rafal Rubi. Ancora più grande e forse meglio conservato il villaggio talayot nei pressi di Es Castell ma sicuramente il più impressionante, soprattutto per la sua vastità, è il villaggio Torre d'en Gaumés, fra Alaior e Son Bon, risalente a 1500 anni prima di Cristo! Anche vicino a Ciutadella non mancano le vestigia di questo passato straordinario; uno per tutti il sito archeologico di Naveta del Tudons un monumento funerario di enormi proporzioni risalente all'epoca talyot.

Eivissa, museo all'aperto

Per ripercorrere tutte le tappe della storia più recente dell'arcipelago, sulle cui isole sono sbarcati nei secoli fenici, greci, cartaginesi, romani, arabi, francesi, inglesi e finalmente spagnoli, il luogo migliore da visitare è Eivissa, la città che comunemente viene chiamata con il nome dell'isola in cui è sorta: Ibiza. Oltre ai locali e alla splendide spiagge di Ses Figueretes, Talamanca e d'en Bossa, Eivissa, o Vila come la chiamano i suoi abitanti, vanta quasi tremila anni di storia, perfettamente rintracciabili all'interno della parte vecchia: Dalt Vila, la città alta, dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Le porte che consentono il passaggio alla città antica sono cinque, ma il consiglio è quello di iniziare l'esplorazione dal rastrillo, il ponte levatoio. Il centro vi stupirà non soltanto per le sue bellezze artistiche e architettoniche. Passeggiando fra le strette vie appariranno come per incanto davanti ai vostri occhi scorci spettacolari sulla baia sottostante. Per godere appieno di Dalt Vila evitate per una volta di farvi travolgere troppo dalla movida notturna e iniziate la passeggiata di mattina: troverete poca gente e avrete più tempo a vostra disposizione. Camminando ammirerete il Castel Castillo, nato dalle vestigia dell'acropoli cartaginese ed edificato per la prima volta sotto la dominazione araba; la necropoli punica all'esterno dei bastioni medievali, la cappella barocca de Sant Ciriac che ricorda la vittoria del re di Spagna sui mori, lo stile gotico della facciata del Museo Puget, i palazzi rinascimentali che accompagnano la passeggiata fino alla splendida Cattedrale settecentesca. Il giro si può concludere con la storia più recente dell'isola e quindi fra le bancarelle del mercatino hippy lungo il porto. Passeggiare per Eivissa è proprio come ripercorrere migliaia di anni di storia in un'atmosfera del tutto particolare.