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Lindos è il paese più caratteristico dell’isola di Rodi e si presenta ai visitatori come un paesino di casette bianche, dominato dall’imponente acropoli che sorge a 116 metri di altezza sul mare.
Le sue viuzze si intersecano come un autentico labirinto, spesso sfociando in vicoli interni animati da una moltitudine di botteghe di artigianato locale e prodotti tipici, ristoranti e taverne.
La storia di Lindos è antica e le sue origini sono narrate nell’Iliade. Secondo Omero, Tlepolemo, figlio di Eracle, sopravvissuto alle traversie del destino sbarcò a Rodi e fondò tre città: Ialysos, Kameiros e Lindos. Al di là del mito omerico, quello che è certo è che Lindos fu un importante centro di scambi commerciali fra Greci e Fenici. Un passato ricco e glorioso che oggi sopravvive nelle rovine e nei siti archeologi presenti in paese e nella zona circostante.
Nell’acropoli cittadina si può visitare il Tempio Dorico, del IV secolo a.C., dedicato alla dea Minerva Lindia. Andato in rovina nel corso dei secoli, il complesso fu ricostruito, e in parte modificato, nel XIV secolo dai Cavalieri di Rodi che realizzarono il castello di Lindos e la sua robusta cinta muraria. Oggi si possono ammirare le rovine del tempio, i propilei (il porticato antistante), la grande scalinata monumentale e la Stoà (la scuola), con una ventina di colonne ricostruite fra il 1912 e il 1947. Sulla sommità della scalinata si può vedere un pregevole bassorilievo che riproduce una nave sulla quale poggiava la statua dell'ammiraglio Agesandro di Mikion. Si tratta di una rara opera di Pitocrito, l'artista che realizzò la Nike di Samotracia, oggi conservata al Louvre di Parigi. L’aspetto è insolito e suggestivo e, assieme alla vista straordinaria che si gode da qui, è da ritenersi una tappa obbligata per ogni visitatore. Qui si possono visitare le rovine del Tempio di Dioniso e il capiente anfiteatro. All’interno delle mura quattrocentesche si trovano le rovine della chiesa bizantina di Agios Ioannis. Uscendo dall’acropoli, invece, si incontra lo splendido Sepolcro di Cleobulo, risalente al I secolo a.C. e dedicato a uno dei leggendari sette savi dell’Antica Grecia. I visitatori che desiderano esplorare l’entroterra possono proseguire la visita inerpicandosi sul vicino Monte Rinaldo e spingersi sino all'area archeologica di La Cuma dove si trova un santuario ellenistico-romano.