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Magia fra mare e deserto
Il mare dell’Oceano Indiano, il deserto e la misteriosa via dell’Incenso. L’Oman offre al visitatore un’esperienza romantica ed indimenticabile, fatta di grandi spazi, silenzio e meraviglie naturali.
L’aroma delle spezie e il profumo penetrante dell’incenso fanno da contrasto all’odore inconfondibile del deserto che genera un ricordo indelebile per chi viene a scoprire in coppia questo paese, sospeso fra realtà e magia.
Incensi e spezie a Salalah
La città di Salalah è la seconda città, in ordine di grandezza, del Sultanato dell'Oman. Se le sue periferie risentono dell’incontrollata crescita demografica degli anni settanta e ottanta, il suo centro storico si è salvato dalle ingiurie dalla modernità e conserva intatto il suo fascino orientale.
Sviluppatasi nel XIII secolo grazie al commercio dell’incenso e delle spezie, la città è dominata dalla mole dell’imponente e moderna Moschea del Sultano Qaboos, la terza più grande del mondo. Nella Moschea si trova un tappeto persiano della lunghezza di 70 metri, tessuto a mano. Per realizzarlo ci sono voluti ben quattro anni e un ‘esercito’ di 600 tessitrici. Si tratta di un manufatto devozionale di una bellezza unica. Salalah conserva il suo antico splendore in luoghi come il vecchio mercato di El Haffa dove si vende una varietà di incenso apprezzata in tutto il mondo per la straordinaria qualità, estratto dalla boswellia sacra (l’albero dal quale si produce l’incenso) e chiamato luban. L’aroma del vecchio mercato è inconfondibile ed inebriante, fatto di incensi e profumi esotici. Tra i suoi vicoli si può trovare anche del raffinato artigianato locale come ceramiche, tessuti, tappeti oppure la pregiata essenza di oud. Si tratta di una costosa essenza estratta dalle resine di alcuni alberi locali, oggi impiegata nei profumi delle più grandi griffe internazionali oppure usata negli oli essenziali. Presso il Mutrah Souq - sul lungomare cittadino - si possono acquistare abiti tipici, gioielli e i caratteristici khanjar, pugnali ricurvi dal fodero in argento e osso, finemente decorati.
La zona è caratterizzata da una verde oasi tropicale lambita dalle acque turchesi dell’Oceano Indiano. Qui si trova la celebre spiaggia che prende il nome dalla città di Salalah, molto apprezzata per la sua vasta spiaggia di sabbia bianca bagnata da un mare cristallino.
La poesia del deserto
Da Bruce Chatwin a Erri de Luca, da Paul Bowles ad Antoine de Saint-Exupery, il deserto è un posto (e un tema) che ha appassionato centinaia di scrittori. È senz’altro un luogo dell’anima, prima ancora che fisico. Visitarlo - addentrandosi nella sua vastità – e osservare l’alba, il tramonto e le notti stellate, significa scoprire scenari meravigliosi e provare una profonda pace interiore. In Oman si può attraversare il deserto seguendo l’antica via dell’Incenso, una lunga tratta carovaniera che collegava la penisola arabica al mare Mediterraneo. Qui transitavano le preziose merci che arrivavano dall'India e dall'Estremo Oriente: essenze profumate come incenso, sandalo, muschio e mirra, il bambù, le spezie, l'oro, l'argento e le pietre preziose. La distesa desertica omanita è molto varia anche dal punto di vista naturalistico. Si passa dal tradizionale deserto di sabbia, il Rub al-Khali che copre la penisola ed è secondo per grandezza solo al Sahara, alla distesa di Sabkha che corrisponde al lago salato di Um Al-Samin, per finire con il deserto roccioso di Jiddat el Harassis e le dune di Wahiba Sands. Nel cuore del deserto vivono ancora le popolazioni beduine che trascorrono la vita spostandosi secondo le stagioni e le necessità in questo sterminato mare di sabbia. Il loro punto di riferimento è l’oasi di Al Huyawah. Al di là dei confini nazionali la popolazione beduina è la vera padrona di questo angolo di mondo. Il principale mezzo di locomozione è il cammello che qui è spesso di pelo nero. Sono forse sempre gli stessi beduini a conservare il segreto della perduta città di Iram o Ubar (come spesso viene chiamata), chiamata da Lawrence d’Arabia l’Atlantide del deserto. E se la comunità scientifica internazionale – attraverso complesse rilevazioni satellitari – ha creduto di individuarla proprio nella provincia di Dhofar, negli insediamenti attorno al pozzo di Ash Shisa, è certo invece che la città sia ancora tutta da trovare e che la sua ubicazione sia un segreto degno delle Mille e una Notte. Su questa rotta - uscendo dal deserto - si può arrivare alla cosiddetta valle degli incensi dove crescono alberi che possono raggiungere i quattro metri e che producono questa preziosa e aromatica sostanza.
Al Fasayah, la spiaggia degli innamorati
Uno degli angoli più romantici nei dintorni della città di Salalah è la spiaggia Al Fasayah. Nascosta da una barriera montuosa, la si può raggiungere soltanto in jeep e ne vale assolutamente la pena. Qui il mare è cristallino e l’arenile è di finissima sabbia bianca. Per arrivarci si passa da El Mughasil, un tratto di costa con rocce e spiagge bianche che funge da osservatorio privilegiato sul punto di incontro tra mare e montagne dove ascoltare il cosiddetto ‘respiro dell’oceano’. Da queste parti, infatti, il mare si insinua attraverso voragini scavate dall’erosione nella roccia (blow holes) e crea un suono fragoroso e potente. Nei giorni di mare mosso il mare, passando tra le rocce, produce altissime colonne d’acqua. Uno spettacolo maestoso e indimenticabile. La spiaggia è ben attrezzata e molto tranquilla, perfetta per concedersi una giornata all’insegna di un romantico relax a base di sole e acque trasparenti. Un’altra delle caratteristiche di questi luoghi è il suggestivo e profumato intreccio di piante, alberi e rovi di incenso che dalle pendici delle montagne si specchiano sull’acqua e dove le onde infrangono le verdi acque del mare. Le bianche falesie fanno da contrasto al terreno e la spiaggia - quasi sempre semivuota - è spesso il luogo dove incontrare gruppi di cammelli che cercando refrigerio con le zampe a mollo nel mare. È qui che la magia del deserto incontra il fascino del mare.