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Tunisia, in viaggio verso Kairouan
La quarta città sacra
E' la città di Kairouan, vero e proprio gioiello del patrimonio storico e artistico tunisino. L'antica capitale degli emiri aglabiti si trova nell'interno, a un'ora circa di strada dalla costa, in una zona desertica. E' la quarta città santa dopo la Mecca, Medina e Gerusalemme e conserva intatto un fascino senza eguali, tutelato anche dall'Unesco, che l'ha iscritta tra i patrimoni dell'Umanità alla fine degli anni '80. La città vecchia, con le sue stradine dai muri bianchi interrotti dalle tradizionali porte di colore blu, i vicoli, i porticati a volta e le cupole che spuntano dai tetti delle case, regala scorci da cartolina.
Un tuffo nell'artigianato locale
In un viaggio in Tunisia è facile perdersi tra souk e bazar pieni di vita e di fervente attività, di colori e di odori speziati, scoprendo veri tesori. A Kairouan si passa dalle bancarelle di mergoums, i tipici tappeti rasati tessuti con motivi geometrici multicolore, a quelle che espongono grandi piatti in rame cesellato, sandali in cuoio, oggetti in vimini e abiti tradizionali. Ma ci si può trovare anche di fronte a specialità gastronomiche: pane di varie forme, bigné al miele, datteri e makroud.
L'artigianato locale è famoso in Tunisia per la produzione di tappeti a punto annodato, realizzati attraverso una tecnica particolare che dona ai tessuti una tenuta molto forte. I laboratori di tessitura sono sparsi un po' ovunque e permettono di assistere al lavoro artigianale durante la sua esecuzione. Mani esperte realizzano con pazienza grandi quadri decorati dai colori cangianti, in tonalità che spesso riprendono quelle degli elementi naturali.
Luoghi sacri e mitici
A Kairouan si trova una delle più antiche moschee del mondo, un monumento di grande importanza religiosa, storica e architettonica: la Grande Moschea, simbolo della città dalle forme spigolose. Comprende un cortile enorme, circondato da arcate decorate e porte di legno scolpito che si aprono sulla zona di preghiera e il minareto. Un capolavoro architettonico che ha ispirato molte altre moschee del Maghreb, e che rappresenta una testimonianza eccezionale dei primi secoli di presenza musulmana in questa regione del mondo. Sopra una delle sue cupole si trova pozzo sacro, il Bir Barrouta, la cui acqua è pescata ancora oggi attraverso una carrucola azionata da un dromedario. C'è anche una moschea leggendaria, Sidi Saheb, soprannominata Moschea del Barbiere, dove si dice sia custodita una reliquia unica: tre peli della barba di Maometto. Dopo Kairouan decidiamo di proseguire il nostro viaggio in Tunisia salendo di altitudine. Ci spostiamo verso l'area delle Oasi di montagna, sulla catena dello Jebel en-Negeb, al confine con l'Algeria. Le Oasi di montagna sono caratterizzate da tre villaggi Berberi: Midès, Tamerza e Chebika, risalenti all'epoca dei numidi e costruiti con la funzione di linea difensiva del Limes Tripolitanium, utilizzato dai romani per difendersi dagli attacchi dei nomadi. Dei tre villaggi solo Tamerza si riesce a raggiungere abbastanza agevolmente in automobile, sebbene anch'esso sia stato completamente abbandonato negli anni '70, dopo essere stato quasi spazzato via e poi ricostruito, in seguito a una violenta alluvione. Percorrendo a piedi qualche centinaio di metri sopra la città abbandonata, ci fermiamo a contemplare la sorgente d'acqua che alimenta l'oasi, e rende possibile la crescita di palme e datteri creando uno scenario insolito in un contesto impervio e desolato.