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Vacanza in Turchia, tra i tesori della Cappadocia
Essere in vacanza in Turchia è come sfogliare un libro di fiabe.
I colori, l'atmosfera e le suggestioni che questo Paese è in grado di regalare sembrano uscire dalla matita di un abile illustratore delle Mille e una notte. Macchina fotografica in spalla, cappellino in testa, scarpe da trekking e borraccia nello zaino, ci siamo spinti fino alla Cappadocia, l'area centrale della Turchia, nota per le sue sculture rupestri e i suoi pinnacoli di tufo. Splendide formazioni naturali che l'uomo ha modellato a suo piacimento nel corso dei secoli, rendendo questo luogo ancor più incredibile.
I camini delle fate
Quella che un tempo era l'Anatolia, oggi è una zona costituita da vallate appartenenti a diverse province, geograficamente vicine ma senza confini politici. Un luogo antico e mitico, dove sono nate e si sono sviluppate civiltà che qui hanno lasciato le proprie impronte artistiche e culturali: dalla pittura rupestre ai tessuti e i profumi del periodo assiro, ai tesori del periodo ittita, persiano ed ellenistico, fino agli affreschi bizantini.
Una leggenda vuole che le formazioni rupestri della Cappadocia, note come i camini delle fate, oggi patrimonio dell'Unesco, siano l'opera di creature del cielo. In realtà evidenze scientifiche rivelano che a causa delle eruzioni vulcaniche, il deposito di lava, cenere e fango che ha gradualmente ricoperto centinaia di km quadrati, indurendosi ha formato concrezioni di tufo. Queste, erose e modificate da vento e pioggia hanno acquistato forme bizzarre: enormi torrioni conici, cilindrici e piramidali, alti fino a 30 metri. In cima ai camini grosse lastre di basalto sembrano essere state appoggiate con delicatezza, sfidando le leggi della fisica.