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Isole della Sicilia

Una grande isola circondata da altre isolette. È la Sicilia, una terra così grande e generosa che non smette mai di stupire. Ogni angolo è un mix equilibrato di natura, storia e tradizioni: il mare pulito, le riserve naturali, i siti archeologici, una cucina tra le migliori del Paese, con specialità famose in tutto il mondo. Come si fa a resistere al richiamo di un viaggio in Sicilia? Non si può, infatti. E il viaggiatore che vorrà vivere un’esperienza in una delle tante isole dell’arcipelago siciliano non si pentirà della sua scelta.

Eolie, Egadi e Pelagie, oltre alle varie isole circumsiciliane, sono pronte a sedurre, caletta dopo caletta, per la natura incontaminata che le caratterizza. Qui, non a caso, sono racchiuse alcune delle spiagge più belle d’Italia e, sempre qui, sarà possibile vivere una vacanza a misura di giovane, famiglia, coppia o single… La Sicilia non delude mai e nessuno.

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POV Sicilia isole: cosa fare e vedere

Isole Eolie

Le Isole Eolie comprendono:

  • Stromboli
  • Lipari
  • Vulcano
  • Panarea
  • Alicudi
  • Filicudi
  • Salina
  • Lisca Bianca, Basiluzzo e Strombolicchio.

Le prime sette sono quelle principali e sono di origine vulcanica e si sono generate, per l’appunto, a seguito di un’importante eruzione vulcanica. Chi sceglie di visitare queste isole, lo fa anche e soprattutto per il loro fascino che tra l’altro gli è valso, nel 2000, il titolo di Patrimonio dell’umanità.

Stromboli

Tra le esperienze da non perdere c’è senza dubbio un’escursione alla più “giovane” delle isole, Stromboli, meglio ancora se notturna. I crateri di Stromboli sono ancora attivi, a differenza degli altri dell’arcipelago, ed è consigliabile visitarli con guida al seguito. Basta salire anche solo fino a 400 metri per poter godere della vista della Sciara del Fuoco, ossia un’antichissima depressione che si è venuta a formare dopo il collasso di un fianco del vulcano; è qui che, a ogni eruzione, si deposita il maggior quantitativo di magma. Vedere il calare del sole e il cielo stellato da qui è un’esperienza bellissima.

Filicudi e Alicudi

Indimenticabile è anche la Grotta del Bue Marino di Filicudi, capace di stregare con i magici giochi di luce sul pelo cristallino dell’acqua. Un’altra esperienza che un appassionato di natura non dovrebbe mancare è un’escursione alle fenditure del Timpone delle Femmine di Alicudi. Si tratta di un percorso di trekking piuttosto lungo e impegnativo durante il quale si ammirano delle suggestive fenditure lungo le pareti rocciose, immersi nella quiete più totale e circondati dal turchese del mare.

Vulcano

Che dire poi di Vulcano? Selvaggia come poche altre, quest’isola è uno scrigno di scoperte: dalla pozza di fanghi termali (consiglio per chi si voglia immergere qui: usare un costume vecchio, perché l’odore fortissimo di zolfo è quasi impossibile da mandar via!) a quelle di fango – vere SPA all’aria aperta –; dalla vetta del vulcano, con un panorama pazzesco, alle baie con l’acqua turchese che lambisce la spiaggia nera.

Lipari e Panarea

Altro luogo ameno è Lipari. Qui gli avventurosi potranno scoprire magnifiche spiagge attraversando sentieri tra le montagne di pietra pomice. Una delle più belle è la Spiaggia di Pietra Liscia, il cui fondale è ancor più cristallino per via dei ciottoli bianchissimi. Per chi invece preferisce luoghi più animati c’è la rinomata e bellissima Panarea che, con le sue casette bianche, ricorda i paesini ellenici. Merita poi una visita anche Salina, isola che farà felici gli appassionati di vino: qui, infatti, si produce la rinomata Malvasia, dolce e ambrata.

Isole Egadi

La isole Egadi comprendono:

  • Favignana
  • Marettimo
  • Levanzo
  • Isola di Marone
  • Isola Formica
  • Isola Preveto

Favignana

La storia delle Egadi vede queste isole come roccaforte araba. Vista la loro posizione strategica, infatti, venivano usate come punto di partenza per la conquista di nuove terre. La più grande isola di questo arcipelago è l’incantevole Favignana. Il bello di Favignana è che essendo per oltre metà della sua estensione pianeggiante, può benissimo essere visitata con un tour su due ruote: in bici!Un tempo l’isola era nota soprattutto per la pesca del tonno, tant’è che la prima cosa che il viaggiatore vedrà una volta sbarcato qui è una vecchia tonnara, lo stabilimento Ex Florio, ormai abbandonata. Una visita qui vale la pena di farla perché si tratta comunque di un luogo che ha fatto la storia del posto.

Marettimo e Levanzo

Marettimo si trova più a occidente rispetto alle altre isole e fa sfoggio di una natura incredibilmente selvaggia, tutta da scoprire con lunghe passeggiate e nuotate. Tra le baie più belle troviamo Cala Sarda, Cala Nera e Cala Bianca.

Levanzo è nota per lo più per due motivi: le pitture preistoriche della Grotta del Genovese, risalenti a circa 10 mila anni fa, e le sue acque, turchesi e pulite. Chi volesse ammirare le meraviglie dei fondali potrà riempirsi gli occhi di bellezza immergendosi nelle acque del Faraglione, in quelle di Capo Grosso o di Cala Minnola.

Altre isole delle Egadi

Isola di Marone, Isola Formica e Isola Preveto. Le ultime tre isole sono in realtà dei lembi di terra e per questo la loro visita più che altro è una circumnavigazione.

Isole Pelagie

Le Pelagie, il cui nome deriva dal greco pelagos (mare), sono le isole più a sud d’Italia. Ne fanno parte:

  • Lampedusa
  • Lampione
  • Linosa

Lampedusa 

Lampedusa è l’isola più nota delle Pelagie. Adiacente c’è l’Isola dei conigli, che ospita quella che è stata considerata per diversi anni una delle spiagge più belle d’Europa e del mondo. Il consiglio è quello di non lasciarsi sfuggire l’occasione di un giro attorno al periplo dell’isola, il solo modo per vedere le calette e le grotte visibili solo via mare. Tra l’altro, durante l’escursione in barca non sarà difficile avvistare i delfini. In questo tratto di mare, infatti, vivono i delfini stenella, tursiope e il delfino comune. Lampedusa incanta anche con le sue spiagge, ovviamente: oltre alla celebre spiaggia dei conigli, sono spettacolari pure Cala Croce, Cala Pulcino, Cala Creta, Cala Galera, Cala Greca e Cala Guitgia.

Linosa e Lampione

Linosa, “sorella minore” di Lampedusa, è una piccola isola di origine vulcanica ed è per questo che le sue spiagge sono nere e ciottolose. È considerata un vero e proprio paradiso dagli appassionati di snorkeling e diving; a ben vedere, vista la meraviglia dei suoi fondali.

Infine, Lampione: è così piccina che non è raggiungibile col battello ma solo con imbarcazioni private. Gli amanti degli animali saranno felici di sapere che le Pelagie, assieme alla Calabria ionica, sono a oggi l’unico luogo rimasto in Italia in cui le tartarughe marine Caretta caretta vengono a riprodursi tra giugno e settembre.

Isola di Pantelleria

Pantelleria fa parte della provincia di Trapani. Il suo nome deriva dall’arabo bint el-Rhir che significa “figlia del vento”. Qui gli Arabi hanno lasciato un’impronta più che evidente, anche perché la loro dominazione è durata ben 4 secoli. Da dove si vede l’influenza araba? Senza ombra di dubbio dai cosiddetti dammusi, case dalla forma cubica, e dalla coltivazione dell’uva zibibbo.

Quando si parla di Pantelleria, infatti, è impossibile non pensare allo squisito vino DOC che si produce solo ed esclusivamente qui: il passito di Pantelleria. Il passito è un vino dal colore ambrato, la cui principale caratteristica è il sapore dolce e aromatico, ed è un ottimo accompagnamento ai dolci siciliani (soprattutto quelli secchi a base di mandorla), alle confetture e ai formaggi erborinati.

A differenza delle altre isole, dove gli abitanti sono per lo più dediti alla pesca, qui a Pantelleria c’è un’importante comunità di agricoltori, forse la più significativa di tutto il Mediterraneo perché, oltre all’uva, un altro prodotto tipico di questa terra sono i capperi. Quest’isola è amata dai viaggiatori di tutto il mondo per la sua bellezza. Di cose da vedere ce ne sono tantissime: il Castello Barbacane, del Cinquecento, i paesini di Gadir (dove si trova anche una sorgente termale) e Rekale, il vulcano Montagna Grande, la grotta naturale della Stufa di Arturo, il bel laghetto Specchio di Venere, le valli di Ghirlanda e Monastero e i sesi, antichi monumenti funerari risalenti al Neolitico.

Alla scoperta delle isole della Sicilia

Non tutti sanno che della Sicilia, già di per sé isola, fanno parte tante altre isole e isolette. L’arcipelago è composto dalle Isole Eolie, dalle Isole Egadi, dalle Isole Pelagie (le più conosciute e frequentate), dalle Isole Ciclopi e dalle Isole dello Stagnone. Esistono poi le isole minori e i faraglioni, numerosissimi, tra cui – solo per citarne alcuni: Isola Bella, Isola Vendicari, Isola di Capo Passero, Faraglioni di Terrasini, Isola delle Femmine, Scoglio Colombara, La Galera e i Faraglioni di Scopello. E non dimentichiamoci di Ustica e Pantelleria, nel Mar Tirreno.

Da un punto di vista geografico, infine, rientrano tra le isole della Sicilia anche le Calipsee che formano la Repubblica di Malta. Anche per la gran quantità di isole e isolotti sopraccitati, la Sicilia è forse una delle regioni italiane che più di qualunque altra merita di essere visitata a più riprese.

Lo sapevi che

Il nome Eolie, come è facile intuire, deriva da Eolo, dio del vento, il quale secondo una leggenda risiedeva proprio qui assieme a Polifemo e Vulcano, dio del fuoco.

Le Isole Eolie comprendono Alicudi, Filicudi, Salina, Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Lisca Bianca, Basiluzzo e Strombolicchio. Le prime sette sono quelle principali e sono di origine vulcanica e si sono generate, per l’appunto, a seguito di un’importante eruzione vulcanica. Particolarità delle Isole Eolie è che sono tutte così diverse tra di loro da regalare al viaggiatore un’esperienza mai uguale a se stessa. È incredibile la varietà paesaggistica, il cui minimo comune denominatore è il bellissimo mare blu intenso e la natura selvaggia e incontaminata. In effetti, chi sceglie di visitare queste isole, lo fa anche e soprattutto per il loro fascino che tra l’altro gli è valso, nel 2000, il titolo di Patrimonio dell’umanità.

Tra le esperienze da non perdere c’è senza dubbio un’escursione alla più “giovane” delle isole, Stromboli, meglio ancora se notturna. I crateri di Stromboli sono ancora attivi, a differenza degli altri dell’arcipelago, ed è consigliabile visitarli con guida al seguito. Basta salire anche solo fino a 400 metri per poter godere della vista della Sciara del Fuoco, ossia un’antichissima depressione che si è venuta a formare dopo il collasso di un fianco del vulcano; è qui che, a ogni eruzione, si deposita il maggior quantitativo di magma. Vedere il calare del sole e il cielo stellato da qui è un’esperienza bellissima. Indimenticabile è anche la Grotta del Bue Marino di Filicudi, capace di stregare con i magici giochi di luce sul pelo cristallino dell’acqua. Un’altra esperienza che un appassionato di natura non dovrebbe mancare è un’escursione alle fenditure del Timpone delle Femmine di Alicudi. Si tratta di un percorso di trekking piuttosto lungo e impegnativo durante il quale si ammirano delle suggestive fenditure lungo le pareti rocciose, immersi nella quiete più totale e circondati dal turchese del mare. Che dire poi di Vulcano? Selvaggia come poche altre, quest’isola è uno scrigno di scoperte: dalla pozza di fanghi termali (consiglio per chi si voglia immergere qui: usare un costume vecchio, perché l’odore fortissimo di zolfo è quasi impossibile da mandar via!) a quelle di fango – vere SPA all’aria aperta –; dalla vetta del vulcano, con un panorama pazzesco, alle baie con l’acqua turchese che lambisce la spiaggia nera. Altro luogo ameno è Lipari. Qui gli avventurosi potranno scoprire magnifiche spiagge attraversando sentieri tra le montagne di pietra pomice. Una delle più belle è la Spiaggia di Pietra Liscia, il cui fondale è ancor più cristallino per via dei ciottoli bianchissimi. Per chi invece preferisce luoghi più animati c’è la rinomata e bellissima Panarea che, con le sue casette bianche, ricorda i paesini ellenici. Merita poi una visita anche Salina, isola che farà felici gli appassionati di vino: qui, infatti, si produce la rinomata Malvasia, dolce e ambrata.

La storia delle Egadi vede queste isole come roccaforte araba. Vista la loro posizione strategica, infatti, venivano usate come punto di partenza per la conquista di nuove terre. La più grande isola di questo arcipelago è l’incantevole Favignana. Il bello di Favignana è che essendo per oltre metà della sua estensione pianeggiante, può benissimo essere visitata con un tour su due ruote: in bici!

Un tempo l’isola era nota soprattutto per la pesca del tonno, tant’è che la prima cosa che il viaggiatore vedrà una volta sbarcato qui è una vecchia tonnara, lo stabilimento Ex Florio, ormai abbandonata. Una visita qui vale la pena di farla perché si tratta comunque di un luogo che ha fatto la storia del posto. Fanno parte delle Egadi anche Marettimo, Levanzo, Isola di Marone, Isola Formica e Isola Preveto. Le ultime tre isole sono in realtà dei lembi di terra e per questo la loro visita più che altro è una circumnavigazione.

Marettimo si trova più a occidente rispetto alle altre isole e fa sfoggio di una natura incredibilmente selvaggia, tutta da scoprire con lunghe passeggiate e nuotate. Tra le baie più belle troviamo Cala Sarda, Cala Nera e Cala Bianca.

Levanzo è nota per lo più per due motivi: le pitture preistoriche della Grotta del Genovese, risalenti a circa 10 mila anni fa, e le sue acque, turchesi e pulite. Chi volesse ammirare le meraviglie dei fondali potrà riempirsi gli occhi di bellezza immergendosi nelle acque del Faraglione, in quelle di Capo Grosso o di Cala Minnola.

Le Pelagie, il cui nome deriva dal greco pelagos (mare), sono le isole più a sud d’Italia e ne fanno parte le isole di Lampedusa, Lampione e Linosa.

Lampedusa è l’isola più nota delle Pelagie. Adiacente c’è l’Isola dei conigli, che ospita quella che è stata considerata per diversi anni una delle spiagge più belle d’Europa e del mondo. Il consiglio è quello di non lasciarsi sfuggire l’occasione di un giro attorno al periplo dell’isola, il solo modo per vedere le calette e le grotte visibili solo via mare. Tra l’altro, durante l’escursione in barca non sarà difficile avvistare i delfini. In questo tratto di mare, infatti, vivono i delfini stenella, tursiope e il delfino comune. Lampedusa incanta anche con le sue spiagge, ovviamente: oltre alla celebre spiaggia dei conigli, sono spettacolari pure Cala Croce, Cala Pulcino, Cala Creta, Cala Galera, Cala Greca e Cala Guitgia.

Linosa, “sorella minore” di Lampedusa, è una piccola isola di origine vulcanica ed è per questo che le sue spiagge sono nere e ciottolose. È considerata un vero e proprio paradiso dagli appassionati di snorkeling e diving; a ben vedere, vista la meraviglia dei suoi fondali.

Infine, Lampione: è così piccina che non è raggiungibile col battello ma solo con imbarcazioni private. Gli amanti degli animali saranno felici di sapere che le Pelagie, assieme alla Calabria ionica, sono a oggi l’unico luogo rimasto in Italia in cui le tartarughe marine Caretta caretta vengono a riprodursi tra giugno e settembre.

Pantelleria è grande circa 4 volte Lampedusa e fa parte della provincia di Trapani. Insomma, è davvero una bella e grande isola! Il suo nome deriva dall’arabo bint el-Rhir che significa “figlia del vento”. Qui gli Arabi hanno lasciato un’impronta più che evidente, anche perché la loro dominazione è durata ben 4 secoli. Da dove si vede l’influenza araba? Senza ombra di dubbio dai cosiddetti dammusi, case dalla forma cubica, e dalla coltivazione dell’uva zibibbo. Quando si parla di Pantelleria, infatti, è impossibile non pensare allo squisito vino DOC che si produce solo ed esclusivamente qui: il passito di Pantelleria. Il passito è un vino dal colore ambrato, la cui principale caratteristica è il sapore dolce e aromatico, ed è un ottimo accompagnamento ai dolci siciliani (soprattutto quelli secchi a base di mandorla), alle confetture e ai formaggi erborinati.

A differenza delle altre isole, dove gli abitanti sono per lo più dediti alla pesca, qui a Pantelleria c’è un’importante comunità di agricoltori, forse la più significativa di tutto il Mediterraneo perché, oltre all’uva, un altro prodotto tipico di questa terra sono i capperi. Quest’isola è amata dai viaggiatori di tutto il mondo per la sua bellezza. Di cose da vedere ce ne sono tantissime: il Castello Barbacane, del Cinquecento, i paesini di Gadir (dove si trova anche una sorgente termale) e Rekale, il vulcano Montagna Grande, la grotta naturale della Stufa di Arturo, il bel laghetto Specchio di Venere, le valli di Ghirlanda e Monastero e i sesi, antichi monumenti funerari risalenti al Neolitico.

Come in tutte le isole, anche nell’arcipelago siciliano il re della tavola è il pesce. Assolutamente da provare il tonno (preparato in tantissimi modi: alla brace o in forma di tartare, in polpette o in parmigiana), il tortino di pesce spatola e i gustosissimi spaghetti ai ricci di mare. Di tradizione trapanese, le cosiddette frascatole, ossia il cuscus sbagliato, servito a mo’ di zuppa di mare e con le aragoste.

Oltre all’immancabile pesce, un’altra costante della cucina isolana sono le erbe aromatiche che condiscono di sapore la maggior parte delle pietanze: qui si fa largo uso di rosmarino, basilico, aglio, nepitella e olive che aggiungono un tocco deciso. E, a proposito di sapori decisi, da provare anche i dolci tra cui gli spicchieddi, biscotti con vino cotto, cannella, uva passa, mandorle e chiodi di garofano: si sposano alla perfezione sia con la Malvasia che col Passito.