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Alla scoperta dei colossi di Memnone, le statue che cantavano l'alba
Un paese di storia e magia, colori e bellezza, dove il passato più antico si fonde fra edifici moderni e città contemporanee: l’Egitto è davvero incredibile! Le sue mete più caratteristiche sono ricche di vita e di musica: dalla sfarzosa bellezza del Cairo alle luci di Sharm el-Sheikh, ogni momento della vostra vacanza può rivelarsi una magia indimenticabile. La sua natura attira viaggiatori da tutto il mondo: non c’è persona che resti indifferente alla vista delle dune di sabbia dorata che si estendono a perdita d’occhio, o di fronte ai colori della barriera corallina del Mar Rosso. C’è anche un altro motivo per cui questo paese è tanto amato e famoso, ed è tutto nella sua storia. La bellezza dell’Antico Egitto rappresenta ancora oggi un fascino iconico, e i siti archeologici più imponenti lasciano ampio spazio alla meraviglia. Fra le cose da vedere a Marsa Alam e in Egitto in generale ci sono sicuramente i Colossi di Memnone: imponenti statue funerarie che, ancora oggi, emanano un fascino misterioso. Continuate pure a leggere per scoprire di più su queste meraviglie ricche di storia, e preparatevi a partire con noi!
La storia
I Colossi di Memnone sono stati costruiti per presidiare e proteggere il tempio funerario del faraone Amenhotep III, e sono una delle poche costruzioni della zona che sono sopravvissute al passare del tempo. Si stima che abbiano oltre tremila anni! Stando alle ricostruzioni degli storici, il tempio dedicato ad Amenhotep III era uno dei più sfarzosi dell’epoca, forse anche più di quelli di Ramses II e Ramses III: è stato un terremoto nel 1200 a.C. a distruggerlo per la maggior parte, e a lasciarci soltanto un’idea di quello che potesse essere.
Dimensioni e costruzione
I colossi sono stati costruiti con lo sguardo rivolto verso il Nilo e il punto in cui il sole sorge. I più famosi, e quelli meglio conservati, sono quelli raffiguranti la figura dello stesso Amenhotep III. Stando agli archeologi, però, i colossi originali erano ben sei! I due arrivati fino a noi sono anche i più grandi: l’altezza complessiva è di 18 metri, mentre si stima che gli altri colossi fossero alti dagli 11 ai 15 metri di altezza. Ogni colosso è stato costruito scolpendo un unico blocco di granito, forse proveniente dalle mine di Luxor. Un lavoro straordinario che resiste nel tempo, e che ancora oggi emana un fascino unico!
La statua che canta
Fra le leggende che circondano questi colossi, quella della “Statua che canta” è, forse, la più famosa. Un secondo terremoto, stavolta avvenuto nel 27 a.C., aveva distrutto una parte dei colossi. Il “sopravvissuto” dell’epoca, da allora, aveva cominciato a produrre un suono simile alla musica a ogni alba. Probabilmente si trattava di un fenomeno naturale: forse, al momento dell’alba, con l’innalzamento delle temperature, la rugiada accumulata evaporava producendo quel suono. Ci sono diverse teorie a riguardo, ma nessuna prova concreta: anche perché, intorno al III secolo d.C., l’allora imperatore romano Settimio Severo fece restaurare la zona e, da allora, la statua non cantò più.