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Parchi Nazionali

Un viaggio in Kenya è il sogno che tutti abbiamo fin da bambini: quello di salire a bordo di una jeep, inforcare un binocolo e andare alla ricerca dei Big Five muoversi in libertà nel loro habitat naturale. Ascoltare il silenzio degli infiniti spazi della savana, e attendere il passaggio di elefanti, leoni, bufali, zebre, giraffe, ghepardi, antilopi e gazzelle e contemplare il paesaggio, chilometri di terra rossa intervallata da una foresta dapprima brulla che lascia il posto man mano a una vegetazione rigogliosa fino alla cima del Kilimangiaro. Per questo i parchi del Kenya sono una delle maggiori attrazioni del paese. Ma quali sono i parchi nazionali più famosi del Kenya?

Dove fare safari in Kenya?

  1. Tsavo: con i suoi oltre 13000 km2 è il parco più grande del Kenya . È diviso nell’area est, con un’arida(che amano rotolarsi nella terra rossa e che, per questo motivo, qui vengono chiamati “pachidermi rossi”)
  2. Amboseli National Park: il parco più bello per fare un safari fotografico visto che da qui è possibile ammirare, in tutta la sua maestosità, il Kilimangiaro.
  3. Nairobi National Park: le meraviglie della savana est-africana a soli 10 km dalla capitale,
  4. Masai Mara Game Reserve: per chi volesse incontrare i Masai, i custodi famosi per le loro tuniche rosse
  5. Lake Nakuru National Park, con fenicotteri e siti preistorici
  6. Aberdare National Park, famoso per le sue cascate
  7. Samburu-Isiolo Game Reserve, dove entrare in contatto con i pastori nomadi della zona e ammirare gli animali abbeverarsi lungo il fiume Ewaso Ngiro
  8. I parchi marini di Malindi e Watamu: un s...

Da non perdere in Kenya

Una riserva naturale che accoglie quasi 1500 specie di pesci, situata di fronte alla spiaggia dei resort di Watamu, i suoi 150 tipi di coralli costituiscono una barriera corallina unica e dai colori straordinari. Nelle ore di bassa marea è possibile avvicinarsi alla barriera a piedi oppure grazie ai Dhow. Da qui è inoltre possibile avvistare gli squali balena in determinate occasioni!
La “capitale spirituale” del turismo italiano in Kenya e patria adottiva di molti italiani che qui hanno scelto di trasferirsi, Malindi rappresenta un melting pot di culture e popoli già dai primi del 1400. Imperdibile la visita al mercato vecchio dove il tempo pare essersi fermato tra spezie, manufatti artigianali e il richiamo dei minareti che si mixa con il caos della città, dove tuk tuk e vecchie motorette la fanno da padrone!
Il fiume Galana è il secondo fiume più lungo del Kenya ed è noto perché attraversa interamente il parco dello Tsavo. Partendo dalla sua foce è possibile ripercorrere uno spaccato di Kenya molto suggestivo e al contempo molto variegato.
Nel periodo tra febbraio e aprile, non perdete l’opportunità di osservare da vicino il passaggio migratorio dello squalo balena, il pesce più grande al mondo! Il luogo più indicato è davanti alla spiaggia di Diani, distante 3 ore in auto da Watamu. Nonostante non sia una specie che tende ad avvicinarsi alla costa, potrete avere la possibilità di nuotare e fare snorkeling a davvero pochi metri di distanza da questa imponente specie!
Dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco, questa immensa foresta “sacra” ricopre un’area di 200 km² che si estende tra Mombasa e Watamu ed ha la particolarità di includere degli antichi villaggi fortificati chiamati Kaya risalenti al XVI secolo, anticamente popolati dalla tribù Mijikenda. Queste fortificazioni sono attualmente abitate e mantenute allo stato originario dà consigli di anziani che custodiscono ancora oggi le antiche tradizioni.
Non perdete l’occasione di effettuare una rilassante traversata con questa imbarcazione a vela costituita da uno scafo dalla scocca poco profonda ed in grado di navigare nelle acque basse del litorale costiero keniota. Il Dhow è utilizzato sia dai pescatori che dagli abitanti del luogo per gli spostamenti ed il trasporto delle merci, recentemente è diventato molto utile per il "salvataggio" dei bagnanti spesso sorpresi dal repentino innalzamento della marea.
Soprattutto a Mambrui e a Watamu, le caratteristiche del litorale meridionale del Kenya sono ideali per questa attività. Infatti, il fondale generato dalla barriera corallina costituisce un ottimo compromesso sia per i principianti che per i più impavidi! I centri attrezzati sono numerosi e diversi resort ne sono muniti anche autonomamente, in caso contrario, non avrete comunque particolari difficoltà nel trovarne uno nelle immediate vicinanze.
Meritano decisamente una visita essendo uno dei pochissimi siti archeologici del Kenya. Si tratta di una città araba del tredicesimo secolo che racchiude, all’interno della sua cinta muraria, ben 3 moschee, il palazzo del Sultano e le case dei ricchi borghesi, per lo più mercanti. La leggenda narra che se si porta via qualcosa da Gede si è poi perseguitati da spiriti maligni. Non sappiamo se è un monito o un “sofisticato sistema di allarme” ma, nel dubbio, vi sconsigliamo vivamente di farlo!
Nel parco marino di Watamu, le immense spiagge sono l’ambiente ideale per la cova delle uova di tartaruga durante tutto l’anno ma, in particolar modo nel periodo tra fine aprile e l’inizio di agosto, questa specie protetta in via di estinzione, vede una maggiore proliferazione.
Nel periodo di Pasqua (da marzo ad aprile) si svolge annualmente a Malindi il festival della cultura africana. Potrete assistere a danze tradizionali, concerti ed eventi sportivi tra cui le regate di Dhow (l'imbarcazione tipica locale).

Informazioni utili

  • ​​​​Passaporto con sei mesi di validità residua con almeno una pagina libera e un biglietto aereo di andata e ritorno
  • Visto da richiedere online sul sito https://www.etakenya.go.ke/en al costo di 30€ per persona. Dopo circa tre giorni lavorativi verrà inviata la conferma, valida per un solo viaggio, che dovrà essere presentata all'imbarco e all'arrivo in Kenya.
  • Coloro che non hanno compiuto i 16 anni possono essere inseriti sulla richiesta visto dei genitori.

Per maggiori informazioni sui documenti necessari per il tuo prossimo viaggio clicca qui.

NB: data la variabilità delle normative in materia e per maggiori informazioni, prima della partenza è necessario consultare il sito viaggiaresicuri.it.    

Con volo diretto sono necessarie circa 8h di volo, tempi che si allungano se si sceglie un volo di linea che quasi sempre con scalo di almeno un paio d’ore a seconda della compagnia scelta. 

Il Kenya è 2h avanti rispetto all'Italia da marzo ad ottobre e 1h avanti quando in Italia vige l'ora legale.  

Il clima sulle coste è di tipo tropicale, con temperature calde tutto l’anno. Si distingue una stagione più fresca da giugno a settembre e una stagione più calda ed afosa da novembre ad aprile.

Il kiswahili è la lingua ufficiale del Kenya anche se l'inglese è parlato praticamente ovunque. Sulla costa è diffuso anche l’italiano.  

La moneta corrente è lo Scellino Kenyano il cui cambio attuale è di circa 110,00 Scellini per un euro. Gli Scellini Kenyani non si possono acquistare/riconvertire in Italia ma in loco è possibile effettuare il cambio con l’euro. Segnaliamo che le banconote in dollari emesse prima del 2005 non vengono accettate dalle banche e dai locali pubblici.  

La corrente elettrica è a 220 /230 Volt e 50HZ. È necessario munirsi in loco di un adattatore per prese di tipo inglese con tre lamelle piatte.  

È consigliato un abbigliamento sportivo e leggero, prediligendo le fibre naturali. Indispensabile un capo più caldo per far fronte alla sensibile escursione termica notturna sugli altopiani. Inoltre, scarpe comode, occhiali da sole, cappello e repellenti contro gli insetti.

È buona norma lasciare una mancia a guide, autisti, facchini, camerieri, tassisti e ranger (che vi accompagnano durante i safari) nella percentuale del 10% circa.  

La cucina keniota è la sintesi di quella araba, inglese e africana; è saporita e piuttosto speziata. Il re della tavola è senza dubbio il pesce, servito sempre freschissimo: aragoste, gamberi, pesci di lago e di mare.

Tra i piatti tipici a base di pesce spicca il Mtuza wa Samaki, pesce bianco con cardamomo, cumino e peperoncino. A base di carne, invece, il Biryani, riso speziatissimo con carne, coriandolo, pepe, chiodi di garofano, cardamomo, cannella, zenzero fresco, pow-pow, semi di cumino, patate, cipolle e latte fermentato. Tra i piatti di carne più famosi vanno provati gli sfiziosi Samosas: si tratta di triangolini di frittelle ripieni di carne macinata e verdure, con aggiunta di spezie locali come curry, curcuma e zenzero.

Se il re della cucina keniota è il pesce, la regina è la frutta: mango, papaya, banane, platani (ingrediente protagonista del Matoke, un secondo a base di platano, burro, cipolle, coriandolo e brodo di manzo) e ananas. A livello di bibite, invece, degno di nota è il tè, considerato la bevanda nazionale; non male anche la birra.

Vi consigliamo di acquistare l'artigianato locale, oggetti in legno, bracciali in coloratissime perline, parei, ma anche maschere, tessuti etnici e borse. Segnaliamo in particolare i batik che si possono trovare di varia fattura.

Eden è a tua completa disposizione prima della partenza e durante la tua vacanza. Per ogni richiesta di chiarimento contattando il nostro Assistente in loco, o agenzia corrispondente, se presenti nella destinazione prenotata, o il nostro servizio clienti allo 011.19682471. In caso sia necessario contattare il fornitore locale con il quale il servizio è stato confermato, si prega di verificare il nome del corrispondente alla voce "Servizio fornito da" nel riepilogo del programma di viaggio.

Le escursioni offrono molte possibilità differenti. In particolare, sono molto richiesti i safari alla scoperta dei tantissimi animali che popolano queste terre: giraffe, zebre ed elefanti. Si possono scegliere, in base alla località della vostra vacanza, varie formule di safari, come quello al parco dello Tsavo Est, a Shimba Hills o al famoso Masai Mara. In Kenya non mancano divertenti escursioni di mare, gite in barca nelle quali è possibile anche fare snorkelling e con un po' di fortuna avvistare i delfini. Scopri qui tutte le escursioni acquistabili per la tua vacanza in Kenya.

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