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Natura Maya
Playa del Carmen è una delle più apprezzate destinazioni in Messico. Un successo crescente, dovuto alla straordinaria possibilità di abbinare, nello stesso viaggio, relax balneare e visite ai principali siti archeologici Maya.
A poca distanza, infatti, si trovano i siti di Tulum, Cobà e Chichén Itzá, ma anche sorprendenti bellezze naturali come i cenotes e l’Isla Mujeres. Il tutto di fronte al mare cristallino dei Caraibi.
Verso nord, fra il mare azzurro e Chichén Itzá
L’azzurro Mar dei Caraibi accoglie i suoi ospiti direttamente sulla bellissima spiaggia di Playacar, nello stato di Quintana Roo nella parte orientale della Penisola dello Yucatán. Per osservare da vicino tutta la bellezza della costa di Playa del Carmen non c’è niente di meglio che un’escursione in barca per l’Isla Mujeres, di fronte a Cancún, nel punto che segna il confine fra il Mar dei Caraibi e il golfo del Messico. A largo si trova la grande barriera corallina che delimita l’inizio del Gran Arrecife Mesoamericano.
L’isola è una bianchissima lingua di terra dalla sabbia fine come borotalco e ricca di vegetazione tropicale. Facile da esplorare a piedi e perfetta per concedersi ore di relax prendendo il sole a Playa Norte, la zona è adatta anche per dedicarsi allo snorkeling nel Parco Naturale Garrafón o per lasciarsi rapire dalle infinite possibilità di shopping della zona. L’affascinante biosfera di Rio Lagartos si trova a meno di tre ore di strada dal centro di Playa del Carmen. Imbarcandosi su piccole barche veloci è possibile fare un’escursione davvero indimenticabile alla scoperta dell’habitat dove vivono aquile, pellicani, uccelli pescatori e i famosi fenicotteri rossi. Si procede esplorando la laguna fra i canali di mangrovie, passando dal caratteristico Ojo de agua (una fonte di acqua dolce), per arrivare alle splendide saline rosa proprio nel punto dove si intersecano con i canali azzurri. È il momento di fare un’esperienza di wellness nella natura: con l’argilla bianca che si trova in zona ci si cosparge il corpo e si fa il bagno nell’oceano. La sensazione di benessere è davvero sorprendente. Nei pressi si trovano le rovine di Ek Balam, nascoste dalla fitta giungla come in un film di Indiana Jones. Qui è possibile scoprire le stupende decorazioni sulla tomba del re Ukit Kan Lek Tok, sepolto nel lato più grande della piramide che troneggia al centro del sito, chiamata El Trono. Si tratta di una vera e propria perla della civiltà Maya, eccezionalmente ben conservata dopo l’arrivo dei conquistadores. La costa della Riviera Maya fa parte del parco nazionale di Sian Ka'an, riserva della biosfera e patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. È un’area molto vasta che comprende anche la Laguna Nera, così chiamata per via delle acque rese cupe dal fitto intreccio delle radici di mangrovia, e la splendida Isola degli Uccelli dove si possono osservare pellicani, aironi, spatole, cormorani ed aquile di mare. Il modo migliore per conoscere a fondo la Riviera Maya è quello di prenotare un’escursione direttamente da Playa del Carmen. Con un tragitto in barca di tre ore e mezza, partendo dal piccolo paese di Punta Allen, si può vivere l’emozione di fare snorkeling in uno straordinario e incontaminato contesto naturalistico, popolato da delfini e tartarughe marine che nuotano fra grandi banchi corallini.
Verso Tulum, alla scoperta dei cenotes
Tulum oggi è un piccolo centro della costa messicana, tra i più visitati del Messico, ma la sua storia è antichissima. Affacciata sulla costa, con architetture a strapiombo sul mare, Tulum è protetta da un muro che anticamente arrivava a toccare gli 8 metri di altezza e si estendeva per 400 metri in lunghezza. Si trattava di un insediamento fortificato, con aree sacre e torri d’avvistamento. La visita comprende El Castillo, il Tempio degli Affreschi e il Tempio del 'Dio che discende'. La splendida spiaggia che si trova immediatamente sotto le rovine di Tulum è forse la più bella dell’intera riviera per il contrasto di colori tra l’azzurro del mare e il candore della sabbia, intervallata da rocce. Fino agli anni ottanta questo tratto di costa era frequentato soltanto dagli hippies statunitensi che l’avevano eletta a loro meta preferita. Nei pressi del sito archeologico si trova un intricato complesso di fiumi sotterranei che dà luogo ai celebri cenotes: profonde grotte di acqua dolce dall’aspetto circolare – gli speleologi le chiamano sinkholes – alle quali i Maya attribuivano un forte valore religioso. Oltre a rifornire di acqua le città, infatti, in prossimità dei cenotes venivano celebrati i riti sacrificali. Secondo recenti studi il più esteso complesso di caverne al mondo si trova proprio in questa zona, sottoterra, e raggiunge la bellezza di 134 km di lunghezza. Il modo più semplice per visitare l’area è quello di compiere una divertente escursione in quad. Appena quaranta chilometri di strada separano Tulum dal sito archeologico di Cobà dove si trovano molte piramidi di grandi dimensioni. La piramide di Nohoch Mul, ad esempio, costruita fra il IX ed il XII secolo d.C., raggiunge i 42 metri di altezza ed è l’unica ancora scalabile. Dalla sua sommità si gode di una vista mozzafiato sull’immensa pianura verdeggiante sottostante. Si tratta di un sito di straordinaria bellezza, aperto al pubblico soltanto dalla metà degli anni settanta, che - secondo le stime degli archeologi - coprirebbe un’area di ben 80 km² di cui soltanto una piccola porzione è stata liberata dalla giungla e successivamente restaurata. Una parte più che sufficiente per rendersi conto della magnificenza e dell’importanza della storia Maya.