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Rodi, presente e passato
Chissà quante cose potrebbero raccontare le intricate vie del centro cittadino di Rodi. Achei, greci, romani, bizantini, ottomani e cavalieri templari hanno fatto di questo luogo un autentico crocevia di culture. Il viaggiatore di oggi deve soltanto passeggiare nel suo antico centro urbano per ascoltare le tante storie che questa città può raccontare e scoprire i suoi angoli più nascosti.
Colosso di Rodi
Considerato una delle sette meraviglie del mondo (secondo una lista che risale al III secolo d. C.), il Colosso di Rodi ha una storia ammantata di mistero. La sua costruzione risalirebbe proprio a quel periodo, in occasione della sconfitta dell’invasore Demetrio I, ad opera degli abitanti dell’isola, dopo un lungo assedio. Per celebrare questa straordinaria vittoria, i rodiesi fecero costruire un’enorme statua, in pietra e bronzo, del dio Helios. Si pensa fosse alta circa 32 metri e, data la sua funzione di faro, che dominasse il porto.
Secondo la leggenda la statua avrebbe dovuto avere le gambe divaricate e i piedi poggiati sui due lembi del porto per consentire alle navi di passare sotto. Tuttavia non vi è alcuna certezza sulle sue dimensioni, né sul suo aspetto e posizione, dato che rimase in piedi appena 67 anni. Cadde in mare nel 226 a.C. a causa di un terremoto. Quando gli arabi conquistarono Rodi, nel 653 d.C., la ripescarono, la tagliarono in blocchi per utilizzarla in altre costruzioni e il bronzo venne rifuso.
Secondo un’altra leggenda (davvero poco credibile ma suggestiva) divulgata dallo scrittore italiano Piero Chiara, parte del bronzo del Colosso sarebbe stato utilizzato molti secoli dopo per la costruzione della grande statua di San Carlo, sul Lago Maggiore.
I cavalieri di Rodi
Il fascino di questa città è legato non soltanto alle antichità classiche ma anche al medioevo. In quest’isola nel 1309 si ritirarono i leggendari Cavalieri dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, detti i Cavalieri di Rodi: un ordine religioso cavalleresco, risalente alla prima crociata. A Malta, nel 1520, l’ordine prese il nome di Cavalieri Malta, inglobò poi quello dei templari e venne infine guidato dal Gran Maestro Folco di Villaret. I Cavalieri amministravano possedimenti in ogni parte di Europa, nella vicina Turchia e in Terra Santa.
Rodi – distrutta dal dominio arabo – venne riedificata nel corso del Quattrocento come un’autentica città europea, diventò uno Stato ecclesiastico ed ebbe facoltà di battere moneta. Oggi è possibile visitare lo splendido palazzo del Gran Maestro. Le imponenti mura quattrocentesche contano ben undici porte di accesso alla zona medievale, divisa in due parti: il Kollakio (dove si trovano gli edifici più importanti dei Cavalieri), ed il Bourgo (la città vera e propria). Il Kollakio è una tra le città fortificate medioevali meglio conservate d'Europa. Le sue vie lastricate, i palazzi dei Cavalieri, le chiese bizantine, le moschee e le abitazioni non mancano di affascinare ogni singolo visitatore. Sulla strada principale si affacciano gli stupendi alberghi delle Lingue, ovvero le “ambasciate” di ognuno dei ceppi linguistici che contribuivano alla vita dello stato ecclesiastico.
Fascino ottomano
Nella bellissima città nuova spiccano costruzioni straordinarie come l’ottocentesca Torre dell'Orologio e le rovine della trecentesca chiesa di Panaghia tou Bourgou.
È la moschea di Solimano, però, a catturare l’attenzione per via del suo antichissimo ingresso scolpito in marmo. Poco distante si trova anche la piccola e suggestiva moschea di Retsep Pascia, proprio nel cuore dell’antico quartiere turco, di origini cinquecentesche: un luogo imperdibile per comprendere appieno la storia di questa città. Fra l’antica piazza del bazar, le fontane finemente lavorate, i balconi e gli archi in stile turco, ci si trova catapultati in uno scenario esotico e non propriamente mediterraneo.