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Vacanze in Istria

Istria. Tutti i colori della bellezza

C’è chi la divide in Istria Blu e Istria Verde con riferimento alla costa e l’entroterra. Si parla poi di Istria Bianca, Gialla e Rossa, riferendosi invece alle varie aree della regione dove Madre Natura ha così dipinto il paesaggio. Il viaggiatore che sceglie la penisola istriana come meta di soggiorno sa che troverà un ventaglio di colori ad accoglierlo. Il bello è che, mentre si esplora questo “triangolo” della Croazia, le sue tinte si mettono a fuoco una per una e si scopre che, in realtà, si mescolano a un’infinità di altre sfumature.

Così, in Istria, ci si riempie gli occhi con paesaggi, luoghi, scorci che regalano, alla fin fine, un unico colore: quello della bellezza.

Lo confermano il mare limpido, le colline dell’hinterland su cui si stagliano antichi borghi-gioiello, i posti che non ci si aspetta di trovare in Croazia, come i prati di lavanda del parco Histria Aromatica, le città d’arte lungo la costa, le vestigia romane, le Isole Brijuni. Tutto ciò che si vede nella penisola distesa tra il Golfo di Trieste e quello del Quarnaro, che si tratti di natura, storia o cultura, aggiunge una nuova nuance di meraviglia al viaggio.

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Lo sapevi che

Un tour tra le città costiere è d’obbligo anche per i viaggiatori più pigri, perché sarebbe un vero peccato negarsi la possibilità di ammirare i tesori che ognuna di esse custodisce.

Eleggiamo Pola (nel sud-ovest), la città più antica della costa adriatica orientale, come punto di partenza. Il primo aspetto storico che salta subito all’occhio è il suo passato da colonia romana. Ancora oggi, infatti, sono visibili i resti degli edifici augustei costruiti tra la fine del I secolo a.C. e i primi anni del I secolo d.C. Si incontreranno la Porta di Ercole e l’Arco dei Sergi, il Tempio di Augusto nel Foro, il teatro minore e la maestosa Arena, uno dei maggiori anfiteatri romani giunti fino a noi, oggi location d’eccezione per concerti e festival.

A meno di 40 km da Pola, spostandosi verso nord, ci si imbatte in Rovinj (Rovigno), la più particolare – e la più “veneta” – cittadina del litorale istriano. Il nucleo antico sorge su un isolotto unito alla costa nel ’700. Il suo cuore è la Chiesa di Sant’Eufemia, un magnifico edificio barocco che vanta il campanile più alto d’Istria (61 m), eretto sul modello del campanile di San Marco a Venezia. La vista da lassù è impagabile. Alla Chiesa di Sant’Eufemia si arriva percorrendo la Grisia, una strada lastricata che ha origine dal seicentesco Arco dei Balbi, la porta d’ingresso alla città vecchia. Proprio dalla Grisia si diramano viuzze tutte da percorrere per andare alla scoperta della labirintica Rovinj.

Bisogna spostarsi di altri 35 km a nord per giungere a Poreč (Parenzo), il cui grazioso centro storico, circondato dalle mura, è tutto concentrato su una piccolissima penisola lunga 400 metri e larga 200. Come spesso accade in Croazia, vi si incontrano palazzi di ogni epoca e stile: romanici, gotici, rinascimentali, barocchi. Ma la grande attrazione è la Basilica Eufrasiana del VI secolo che, con i suoi mosaici dorati, i pregevoli stucchi e le tre absidi, è una delle più preziose testimonianze dell’arte bizantina. L’Unesco l’ha dichiarata Patrimonio dell’umanità nel 1997.

Arroccata sul fianco di una collina tra Rovinj e Poreč, si trova Vrsar (Orsera), la cittadina medievale che fece innamorare Giacomo Casanova. Vrsar è una meta di soggiorno perfetta soprattutto per chi ha voglia di riempire la vacanza con tante esperienze diverse, dalla vela al parapendio, dalle escursioni in bicicletta alle gite in barca nel Canale di Leme – detto anche Fiordo di Leme – e nell’arcipelago di 18 isolotti di fronte alla città. Da non perdere il parco dedicato alle sculture d’arte contemporanea di Dušan Džamonja.

Chi volesse continuare il tour risalendo la costa orientale troverà, a poca distanza da Poreč, la romantica Novigrad (Cittanova) e, a 30 km da quest’ultima, la pittoresca Umag (Umago). Entrambe conservano il fascino dei borghi di pescatori e un’atmosfera magica. Due perle da scoprire.

A proposito di perle, ce n’è una anche sulla costa orientale… A meno di un’ora d’auto da Pola si trova Rabac (Porto Albona), chiamata la “perla del Quarnaro”. La vivace stazione balneare, che ha di fronte l’Isola di Cres, si è sviluppata ai piedi della collina verdeggiante su cui sorge Labin (Albona). Questa antica città, che è stata eletta come dimora da molti artisti, dà l’occasione di fare una bella passeggiata tra edifici e monumenti di grande interesse storico e culturale come la Porta San Fiore del 1587, la loggia, anch’essa cinquecentesca, la Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria (1336), il barocco Palazzo Battiala-Lazzarini e il suo bel Museo Civico, uno dei più interessanti di tutta la Croazia. Nel seminterrato è stata riprodotta una galleria mineraria.

Che le spiagge croate siano tra le più belle del Mediterraneo è cosa risaputa. L’Istria lo conferma, offrendo un mare dalle mille sfumature di blu lungo tutta la costa. A nord-ovest, menzioniamo la spiaggia di ciottoli Kanegra, riparata e circondata dal verde; la spiaggia Katoro e la spiaggia Laguna Stella Maris, entrambe vicine a Umag ed entrambe Bandiera Blu, riconoscimento internazionale assegnato per la qualità delle acque e dei servizi.

Sventola la Bandiera Blu anche dalle parti di Novigrad e di Poreč, nella verdeggiante penisola Lanterna, sulla spiaggia di Brulo.

Nei pressi di Rovinj, oltre a passare in rassegna le tante belle spiagge della costa e del Parco Forestale Zlatni Rt (Punta Corrente), bisogna sdraiarsi almeno una volta su quelle di Isola di Santa Caterina e dell’Isola Rossa, che comprende l’Isola di Sant’Andrea e l’Isola Maschino, unite artificialmente.

Spostandosi sulla costa orientale, all’ombra delle colline boscose in cui è immersa la zona di Labin/Rabac, ci si imbatterà in una serie di spiagge da sogno, tra cui spiccano quelle denominate Lanterna, Sant’Andrea, Maslinica e Girandella, tutte premiate con la Bandiera Blu.

Lungo la costa sudoccidentale istriana sono innumerevoli le spiagge di scogli e di ghiaia da cerchiare sulla cartina, sia a Pola che nelle vicine località di Banjole e Medulin (Medolino). Un doppio cerchio va fatto su Capo Kamenjak e la sua riserva naturale ricca di specie floreali. Siamo sulla punta più a sud dell’Istria e qui si possono esplorare 30 km di spiagge e calette. Per gli appassionati di immersioni, questa zona è l’ideale per tuffarsi in un fantastico viaggio sottomarino.

Di fronte alla costa sud-ovest si trova l’arcipelago delle Isole Brijuni (Brioni): 2 isole principali, Veli Brijun e Mali Brijun, e 12 isolotti che costituiscono l’unico parco nazionale dell’Istria.

Solo Veli Brijun (Brioni Maggiore) è visitabile. Ci si arriva imbarcandosi a Fažana, a pochi chilometri da Pola.

Questo paradiso – che si può visitare con un tour guidato (su trenino e a piedi) oppure noleggiando una bicicletta – è ricoperto da ettari ed ettari di prati, parchi paesaggistici, boschi. Tra le specie ospitate ce ne sono anche alcune in via d’estinzione nella penisola istriana, come il papavero giallo e il cocomero asinino. Orgoglio del parco è un ulivo antichissimo, di circa 1.600 anni. Le piante autoctone si confondono con le molte introdotte, prevalentemente pini, ma anche sequoie, eucalipti, cedri del Libano, abeti, cipressi, palme e cactus.

A una flora così varia corrisponde una fauna altrettanto ricca: durante la permanenza sull’isola si vedranno cervi, daini, mufloni e un gran numero di volatili. C’è anche un parco safari che ospita lama, zebre, elefanti e zebù (mucche sacre indiane). Molti di questi animali sono doni fatti a Tito, ex presidente della Iugoslavia, da diversi capi di stato.

Veli Brijun è nota non solo per le sue bellezze naturalistiche, ma anche per il suo patrimonio archeologico e storico-culturale. Fra le cose da vedere possiamo sicuramente annoverare la villa romana del I secolo, un complesso formato da una zona residenziale e da altri edifici per le attività economiche, il castrum bizantino, i resti della Basilica di Santa Maria (V- VI secolo), il castelliere dell’Età del Bronzo e la Chiesa di San Germano (XV secolo).

Al termine di una giornata trascorsa qui, si lascia l’isola con un po’ di nostalgia, ma portando con sé l’entusiasmo di aver vissuto una grande esperienza.

Se l’Istria Blu è un incanto, quella Verde non manca di stupire. Chi vuol cambiare il colore della propria vacanza, può dunque scoprire l’entroterra e i tanti borghi immersi nella natura. Vale la pena una sosta a Pazin (Pisino), nel cuore della regione, che affaccia su una vertiginosa foiba. Impossibile non fare una visita a Hum (Colmo), la città più piccola del mondo.

La penisola istriana conquista i viaggiatori con le sue città costiere, il suo entroterra, le sue spiagge e le sue isole, e poi dà loro un altro motivo per amarla: la cucina. Oltre alle ottime pietanze a base di pesce, dell’universo gastronomico istriano fanno parte pregiatissimi prodotti come i tartufi bianchi e neri e il saporito pršut, il prosciutto affumicato tipico della regione.

Tra i piatti tradizionali che l’Istria porta a tavola ci sono i fuži, pasta all’uovo spesso servita con i tartufi, e la fritaja, una frittata preparata con verdure di stagione che dà il meglio di sè nella versione con asparagi selvatici.

Dopo un pranzo abbondante non c’è niente di meglio di una buona grappa digestiva. E l’Istria non delude neanche a fine pasto, quando serve ottime grappe al miele e al vischio.

L’Istria delizia il palato anche con i vini. I due vitigni che vanno per la maggiore sono il malvazija istarska (una tipologia di malvasia) e l’autoctono teran, da cui si ricavano rispettivamente bianchi e rossi. Il modo migliore per degustarli è percorrere le strade del vino: le cantine sono disseminate per tutta la penisola.

Seguendo il profumo dell’olio di oliva, invece, si conoscerà anche l’Istria degli uliveti. Nella penisola si è rianimata l’antica tradizione dell’olivicoltura e si è portato sotto le luci della ribalta un olio che già elogiavano gli antichi Greci e Latini. Oggi è considerato uno dei migliori al mondo.

Tutto questo è l’Istria. Qualcuno la definisce “Toscana croata” ma, in realtà, è una terra ricca di unicità.