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Vacanze aCayo Largo

Cayo Largo, un’infinita distesa di sabbia e acqua 

L’Isola di Cayo Largo è l’eccezione che conferma la regola. Sì, perché se c’è un luogo in cui tutto l’immaginario che associamo a Cuba – musica, balli, botteghe e strade che brulicano di persone e di vita – si attenua, è proprio questo. Non che ci sia da annoiarsi, ma in una vacanza a Cayo Largo a farla da padrone sono le spiagge, il mare, la barriera corallina e il relax. Fra gli oltre 350 isolotti dell’arcipelago de los Canarreos, questo è il più esteso – 30 km di lunghezza e 7 di larghezza – e il più amato dai turisti (e anche da noi): una lunghissima distesa di sabbia corallina lambita da acque che virano dal turchese intenso al blu cobalto, un vero e proprio acquerello vivente che le maree trasformano ogni giorno in modo nuovo.

Questa è stata la prima località cubana ad accogliere visitatori da Canada ed Europa senza la necessità di visto d’ingresso, ma oggi i turisti in vacanza a Cayo Largo arrivano da tutto il mondo lungo l’intero arco dell’anno, grazie al clima temperato in ogni stagione e attirati dalle immersioni in uno dei reef più ricchi e colorati dei Caraibi, oltre che da tartarughe, fenicotteri, iguane e delfini sparsi tra gli infiniti spot dell’arcipelago. A noi, però, piace gironzolare sempre un po’ e qui, tra un tuffo e l’altro, vi suggeriamo una visita al Museo de Cayo Largo del Sur e alla Cueva de Punta del Este, una grotta con antichissimi pittogrammi ribattezzata la “Cappella Sistina aborigena”.

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Cosa fare e vedere a Cayo Largo

Le spiagge dell’Isola di Cayo Largo sono tra le più belle del mondo: candide, fatte di sabbia soffice e bianchissima, offrono a chi cerca relax o a chi vuol vivere la natura da vicino l’occasione della vita. Un’occasione unica, imperdibile e indimenticabile.

Il panorama, qui, è a dir poco da cartolina. Il viaggiatore che ha in mente un soggiorno nell’Isola di Cayo Largo provi a immaginare le acque del più incredibile dei blu e la sabbia del più niveo dei candori. Tutto, nell’Isola di Cayo Largo sembra esser fatto apposta per rigenerare anima e corpo: i colori, i profumi e i suoni, che vanno dallo sciabordio delle onde alla melodia del son e del sucu-suco.

Tra le spiagge più belle dell’isola, partendo dalla punta orientale e scendendo poi verso occidente, si trovano Playa Tortuga, Playa Los Cocos, Playa Bianca, Playa Lindamar, Play Sirena. Iniziamo a scoprire la spiaggia più a oriente: Playa Tortuga. Com’è facile intuire, si chiama così per via della presenza delle tartarughe marine che risalgono verso la spiaggia per deporre le loro uova. Uno spettacolo a cui si può avere la fortuna di assistere. Playa Los Cocos è il paradiso per i sub: qui, infatti, il fondale è ricco di coralli, che è possibile vedere anche facendo semplicemente snorkeling, e di relitti, più lontani però dalla riva. A Playa Blanca è presente un campo nudisti, ideale per chi volesse prendere il sole senza costrizioni. Infine, sull’estremità occidentale, si arriva a Play Sirena, senza dubbio la più bella di tutte le spiagge dell’isola. Le lingue di sabbia che caratterizzano i 27 km destinati alla balneazione turistica, qui hanno una caratteristica particolare: la varietà d’ampiezza. Si possono incontrare, infatti, spiagge più profonde così come pure spiagge più ristrette. Questo è dovuto all’effetto delle maree che rendono i lembi sabbiosi più o meno ampi di ora in ora, in un movimento costante che va a rendere ancor più dinamico il paesaggio.

L’elemento che accomuna tutte le spiagge è la tranquillità. Chi sceglie l’Isola di Cayo Largo per la sua vacanza, infatti, può star certo di accedere a lidi semi deserti. Vista la particolare posizione geografica dell’isola, protetta dalle correnti dell’oceano, qui il clima è a dir poco fantastico. Impossibile chiedere di meglio!

L’incanto di Cayo Largo non si esaurisce certo sulla superficie sabbiosa. Per scoprirlo fino in fondo occorre andare… a fondo. Oltre il pelo turchese dell’acqua, oltre al niveo candore delle spiagge, c’è un mondo sommerso. Letteralmente.

I fondali di Cayo Largo meritano più di una visita. Ci sarebbe da immergersi ogni giorno. Qui anche i meno esperti potranno divertirsi: i coralli, infatti, sono visibili già ad altezze modestissime per cui non occorre scendere in profondità per potersi rifare gli occhi con la bellezza del reef. Si capisce che i fondali sono un punto di forza del luogo vista la presenza di oltre 30 siti di immersione: non resta che immergersi e scoprire. Scoprire cosa? Pesci variopinti, coralli, relitti, grotte sottomarine, pareti ricoperte di gorgonie e spugne coloratissime.

I coralli, che si abbarbicano sulle pareti rocciose come variopinti cespugli, ospitano centinaia di pesci tropicali. Talvolta si possono vedere nuotare all’unisono, in gruppo, talvolta sparpagliati per sfuggire ai predatori tra cui squali martello, barracuda, squali nutrice. Tunnel, canyon immersi nel blu cobalto e grotte ospitano forme di vita che in nessun altro posto, come qui, sanno incantare. I fondali di Cayo Largo sono un quadro che prende forma sotto gli occhi di chi vuole scoprirlo.

Cayo Largo è idealmente divisa in due parti: quella sul mare aperto e la zona dell’entroterra. Qui c’è un’invasione di mangrovie, dove trova rifugio un’avifauna davvero vasta: sono circa 120 le specie, tra marine e terrestri, che albergano tra le chiome degli alberi. Anche per questo motivo sta prendendo piede il bird watching. Chi si apposta con pazienza nei punti di interesse potrà avvistare fregate, sterne maggiori, parrocchetti e tante altre specie.

Restando sempre coi piedi a terra, a Cayo Iguana è possibile imbattersi in una grande colonia di iguana: centinaia di esemplari, dei quali non aver alcun timore, sonnecchiano al sole. Questo rettile è così abituato alla presenza dell’uomo da non scomodarsi nemmeno di un centimetro al suo passaggio. Infine, a Combinado, si può visitare il grande allevamento di tartarughe di Granja de Tortuga.

L’Isola di Cayo Largo offre anche intrattenimento per chi non vuol rinunciare a un po’ di nightlife. Non ci sono molti locali, ma quelli presenti danno comunque la possibilità di divertirsi, tra cocktail e musica, tradizionale e non. Per esempio, l’Iguana Disco è una discoteca, aperta dalle 10 di sera alle 5 del mattino, in cui è possibile lasciarsi trasportare sulle note di canzoni tipiche e salsa. Il calore degli abitanti, lo slancio entusiastico e lo spirito goliardico permetteranno anche ai ballerini meno esperti di lanciarsi in pista senza troppe preoccupazioni. Lo spirito di una vacanza cubana, in fondo, è anche questo: lasciare a casa, chiuse in un cassetto, le preoccupazioni e lo stress.

Chi volesse far shopping, sappia che a Cayo Largo potrà farlo soprattutto negli hotel e all’interno dei villaggi vacanza. I negozietti presenti, detti “caracol”, offrono la possibilità di acquistare piccoli oggetti di artigianato locale fatti a mano, rum, le immancabili cartoline, cosmetici e capi di abbigliamento tradizionali. Tra questi, per esempio, la camicia guayabera – conosciuta anche come camicia di Havana –, fatta di cotone leggero o lino con quattro tasche, due sul petto e due sulla vita. Questa camicia si può riconoscere anche per le caratteristiche pieghe cucite in verticale, che formano due file che scendono sia sul davanti che sul retro. Il viaggiatore che volesse fare un affare non avrà difficoltà nel trovare qualche souvenir per pochi pesos.

Non molto distante da Cayo Largo è situata la Cueva de Punta del Este, ribattezzata “Cappella Sistina aborigena”. Cueva de Punta del Este è una grotta che risale al 900 a.C. e che contiene pittogrammi antichissimi fatti dai siboney, i primi abitanti di Cuba arrivati dal Sud America passando per le altre isole caraibiche. Il sito è composto da 6 caverne, solo 2 delle quali accessibili. Fu scoperto per puro caso alla fine del ventesimo secolo dal nordamericano Freeman P. Lane che cadde, letteralmente, dentro a una di queste caverne. Si suppone che i dipinti rappresentino un calendario, il che fa pensar a una conoscenza cosmologica alquanto sofisticata.

L’Isola di Cayo Largo fu raggiunta da Cristoforo Colombo nel 1494, quando quest’ultimo si imbarcò alla volta del Nuovo Mondo. In quest’isola si può ammirare un albero, chiamato Yana, che, stando alla leggenda, si trovava lì ancora prima dell’avvento di Colombo. Sempre secondo questa leggenda, pirati e corsari usavano quest’albero come punto di riferimento per tenere al sicuro i loro tesori. È ancora possibile ammirare la Yana e interrogarsi, all’ombra delle sue fronde, sulla fondatezza o meno di questa storia.

Dall’Isola di Cayo Largo è possibile arrivare alla vicina Isla de la Juventud. Qui si può ascoltare il sucu-suco, una variante locale del celebre son cubano, nato alla fine del XIX secolo. Il sucu-suco richiama atmosfere danzanti e festa e risveglia la voglia atavica di ballo insita in ognuno di noi. Il principale compositore è Ramón (Mongo) Rives Amador, che è riuscito a incorporare il sucu-suco nel folklore della nazione. I principali strumenti utilizzati sono la chitarra e il tres, le maracas, il machete e il bongo. Secondo Mongo Rives il suco-suco non si balla saltando e non si dovrebbero mai staccare i piedi da terra, né fare movimenti laterali. I passi andrebbero fatti dolcemente, in avanti, indietro e girando attorno a se stessi, anche se col tempo, ovviamente, la tradizione è stata via via riadattata e reinterpretata con nuove movenze.

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